E’ arrivato all’ospedale con febbre alta, dolori muscolari, inappetenza. Le prime cure non hanno dato gli effetti sperati. I medici non riuscivano a capire di cosa si trattasse. Dopo quarantacinque giorni vengono fatte le analisi del sangue e arriva la diagnosi: è brucellosi.
E’ successo a Trapani, dove un uomo ha contratto la brucellosi, una malattia che colpisce gli animali, soprattutto mucche, pecore, capre, cervi, maiali cani, e che può essere trasmessa all’uomo. Ed è quello che è successo di recente a due uomini di Marsala, come ci racconta la nuora dei due malcapitati. Le due persone sono state curate con non poche difficoltà, perchè soprattutto all’inizio non è stato facile capire che si trattasse di brucellosi. I due uomini si trovano in cura presso il reparto di malattie infettive dell'ospedale di Trapani S. Antonio Abate per aver contratto la brucellosi. L’uomo contrae la malattia soprattutto dopo aver ingerito latte non pastorizzati o formaggi freschi prodotti con latte non pastorizzato. I sintomi sono tanti, dicevamo, febbre alta, dolori muscolari, nausea e inappetenza. Ci si sente davvero male per una malattia che colpisce gli animali e viene anche trasmessa all’uomo. Una malattia che è presente in tutto il mondo, ma particolarmente nei Paesi del Mediterraneo, in India, nei Paesi mediorientali, nell’Asia centrale e in America Latina.
Uno dei due uomini in cura a Trapani per la brucellosi, dicevamo ha avuto diagnosticata la malattia un mese e mezzo dopo i primi sintomi. Ci segnala una parente dell'uomo che “se ci fosse stata un’adeguata informazione alla cittadinanza da parte dell’Asp di Trapani o da chi di competenza in questi casi, la diagnosi sarebbe stata tempestiva”.
Dalle nostre parti non è una rarità contrarre la brucellosi, per gli esseri umani. Pare che ci siano stati in tutto il 2019 circa 20 casi censiti.
Sono dati ancora ufficiosi, non diversi da quelli dello scorso anno.
E’ l’Asp di Trapani ad occuparsi del censimento degli animali affetti da brucellosi e a disporre l’eventuale abbattimento. Al momento a Marsala ci sarebbero tre focolai di brucellosi e gli animali ammalati vengono abbattuti con regolarità. Secondo le normative vigenti i caseifici hanno l’obbligo di pastorizzare il latte, proprio per i vincoli sanitari che esistono. In questo modo si bruciano i batteri della brucellosi che possono essere trasmessi all’uomo. Gli allevamenti vengono controllati ogni venti giorni dai veterinari incaricati dall’Asp.
Il problema, quindi, sono quei caseifici irregolari, quelli abusivi in sostanza, e sarebbero tanti in provincia di Trapani. Sono quei caseifici che fanno la ricotta in casa, in modiche quantità e la vendono come prodotto “fresco e genuino, di casa”. Ma il latte non pastorizzato può portare con sè malattie come la brucellosi. Poi ci sono anche i casi di contagio che avvengono mangiando la verdura concimata con feci di animali malati. Ma questi sono casi più rari.
C’è da dire che nel L’Asp ha fatto un censimento al 31 dicembre 2018 e una mappa dei focolai.
Nel 2018 sono state controllate, in provincia di Trapani, 589 aziende e 95.769 animali, per il monitoraggio della brucellosi ovi-caprina. Di questi animali 2.185 sono risultati positivi alla brucellosi, il 2,28%. La percentuale più alta a Marsala, 6,13%, e Mazara del Vallo, 3,65%. A Marsala nel 20,45% dei casi le aziende avevano almeno un animale infetto, in particolare 9 aziende su 44. Questa la mappa dei 19 focolai attivi al 31 dicembre 2018 in provincia di Trapani.
Per quanto riguarda i controlli sulla brucellosi bovina in provincia di Trapani sono state controllate 257 aziende e 3.546 animali. La brucellosi sui bovini è meno presente rispetto a pecore e capre. Nel 2018 ci sono stati in provincia di Trapani soltanto 3 animali, su oltre 3500 positivi alla malattia, e tutti a Marsala. Il focolaio accertato il 14 febbraio è stato estinto il 27 giugno 2018. Sono frequenti, comunque, i controlli nelle aziende. Ma i controlli, dicevamo, vengono fatti nelle aziende regolari. Poi ci sono tutti gli allevatori e i produttori abusivi che immettono sul mercato prodotti provenienti anche da animali con la brucellosi.