Da tre giorni con la riapertura della Sicilifert, l’azienda marsalese di trattamento dell’umido, i comuni della provincia di Trapani delle Srr “Trapani Nord” e “Trapani Sud” possono nuovamente scaricare la frazione organica dei rifiuti, ponendo fine ai disagi degli ultimi tempi.
In tutte le città la raccolta dell’organico era, infatti, andata avanti a singhiozzo. A Marsala veniva garantita solo nel centro storico la raccolta porta a porta e il conferimento nelle isole ecologiche. Non potendo conferire l’organico alla Sicilfert, i Comuni erano costretti a trasportarlo in altri impianti, addirittura oltre lo Stretto, con costi enormi.
La ditta di contrada Maimone, il cui amministratore Pietro Foderà, condannato a un anno e dieci mesi di carcere (pena sospesa), per truffa, lo scorso Dicembre (qui l'articolo) e sospeso dal provvedimento di sequestro della Procura di Marsala, ora tornato alla guida dell’azienda, può accogliere le circa 5mila tonnellate al mese di rifiuti prodotti dai Comuni.
I problemi per la raccolta e lo smaltimento dell’organico erano iniziati lo scorso 24 gennaio, proprio quando l’impianto della Sicilfert venne sequestrato per versamento illegale di percolato negli specchi d'acqua vicini (Tp24.it aveva scoperto e documentato tutto anni fa), inquinamento dei terreni circostanti, cattivo trattamento dei rifiuti conferiti.
I motivi che hanno portato al sequestro dell’azienda. Nello specifico sono state accertate gravissime irregolarità nella gestione dei rifiuti. Di fatti, presso l’impianto sono stati conferiti quantitativi di rifiuti superiori al limite massimo annuo consentito ed in assenza delle necessarie autorizzazioni. Inoltre, sono state diverse le criticità riscontrate: il mancato rispetto delle fasi di lavorazione necessarie per trasformare i rifiuti in compost, la produzione massiva di percolato in quantità tale da non consentirne né un utile reimpiego né lo smaltimento presso appositi depuratori, con conseguenti fenomeni di sversamento presso i terreni ed i bacini d’acqua limitrofi, la mancanza di copertura dei cumuli di rifiuti ed infine la significativa presenza di plastiche nell’area dedicata allo stoccaggio del prodotto finito.
I Carabinieri della Compagnia di Marsala hanno accertartato inoltre che veniva effettuato un sistematico sversamento di rifiuti non classificabili come compost in vari terreni delle contrade Maimone, Ciavolo e Perino del Comune di Marsala, oltre che in altrettanti terreni del Comune di Mazara del Vallo.
Ora il via libera del gip del Tribunale di Marsala Riccardo Alcamo che, dopo il dissequestro “a condizioni” disposto ai primi di giugno, riscontrando l’esecuzione degli interventi richiesti ha firmato nei giorni scorsi il provvedimento di restituzione dell’impianto, che ha potuto riprendere l’attività a pieno ritmo.
La decisione del giudice è arrivata a seguito della relazione dell’amministratore giudiziario Pietro Squadrito e di quelle dei consulenti (Motta, Pampalone e Nicolì) nominati dagli avvocati difensori della Sicilfert, Diego e Massimiliano Tranchida, che hanno espresso “soddisfazione” per la decisione del giudice Alcamo, che lo scorso 5 giugno aveva subordinato la rimozione dei sigilli posti il 24 gennaio dai carabinieri ad alcune condizioni.