Nei giorni scorsi monache di clausura di molti monasteri italiani, carmelitane e clarisse, hanno inviato una lettera aperta al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte. All’appello si sono unite anche le monache dei due monasteri di Alcamo, Santa Chiara dell’antica sede di corso VI Aprile e Sacro Cuore di corso Mille (che presto sarà trasferito ad Erice presso l’ex Convento dei Cappuccini).
“Siamo sorelle di alcuni monasteri di clarisse e carmelitane scalze, accomunate dall’unico desiderio di esprimere preoccupazione per il diffondersi in Italia di sentimenti di intolleranza, rifiuto e violenta discriminazione nei confronti dei migranti e rifugiati che cercano nelle nostre terre accoglienza e protezione. Con questa lettera aperta vorremmo dare voce ai nostri fratelli e sorelle migranti che scappano da guerre, persecuzioni e carestie, affrontano viaggi interminabili e disumani, subiscono umiliazioni e violenze di ogni genere che ormai più nessuno può smentire. Facciamo nostro l’appello contenuto nel Documento sulla fratellanza umana firmato da papa Francesco e dall’imam di al-Azhar Ahmed al-Tayyeb chiedendo «ai leader del mondo, agli artefici della politica internazionale e dell’economia mondiale, di impegnarsi seriamente per diffondere la cultura della tolleranza, della convivenza e della pace»… Anche noi, quindi, osiamo supplicarvi: tutelate la vita dei migranti! ..La nostra semplice vita di sorelle testimonia che stare insieme è impegnativo e talvolta faticoso, ma possibile e costruttivo. Solo la paziente arte dell’accoglienza reciproca può mantenerci umani e realizzarci come persone. Siamo anche profondamente convinte che non sia ingenuo credere che una solidarietà efficace, e indubbiamente ben organizzata, possa arricchire la nostra storia e, a lungo termine, anche la nostra situazione economica e sociale. È ingenuo piuttosto il contrario: credere che una civiltà che chiude le proprie porte sia destinata ad un futuro lungo e felice”.
E in un altro passo le monache di clausura affermano: “In comunione con il magistero di fraternità e di solidarietà di papa Francesco, desideriamo obbedire alla nostra coscienza di donne, figlie di Dio e sorelle di ogni persona su questa terra, esprimendo pubblicamente la nostra voce”. Quindi il ringraziamento al presidente Mattarella e al premier Conte: “Vi ringraziamo sinceramente per quello che già fate a favore di una convivenza pacifica e di una società più accogliente. E assicuriamo la nostra preghiera per voi, per quanti operano nelle istituzioni, per il nostro Paese e per l’Europa, perché insieme collaboriamo a promuovere il vero bene per tutti”.