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21/08/2019 09:49:00

"Il carcere di Trapani è da ricostruire"

 Un carcere “da ricostruire”. E’ questo il giudizio della UilPa Polizia penitenziaria sul penitenziario di Trapani. Un giudizio relativamente ai luoghi di lavoro espresso in una dura nota a firma del segretario regionale del sindacato, Gioacchino Veneziano, dopo l’ultimo sopralluogo.

“Mentre la politica narcotizza l’opinione pubblica – scrive Veneziano - facendo ipotizzare una falsa attenzione verso le Forze di Polizia, quindi anche alla Penitenziaria, facendo la gara a chi indossa magliette e giubbe delle Polizie Italiane, nella realtà quotidiana la situazione risulta essere drammatica ed emergenziale, è solo grazie al professionismo e allo spirito di abnegazione della Polizia Penitenziaria di Trapani che i cittadini hanno garantito ordine e sicurezza pubblica”. Ricorda, quindi, che la precedente visita della UilPa sui luoghi di lavoro del carcere trapanese risale a tre anni fa e che rispetto a quel giorno ha costatato “un disfacimento strutturale inammissibile, come se da allora nessun dirigente si fosse occupato di mettere in campo le più banali opere di manutenzione ordinaria”. Veneziano dice di avere trovato “cancelli e porte pieni di ruggine, muri con la muffa, ed infiltrazioni di acqua nei corridoi e nei tetti”. Veneziano così continua: “Il reparto media sicurezza è quello da ristrutturare nella sua interezza quindi da chiudere senza indugio. Infatti, non riusciamo a capire cosa vengono a verificare le varie visite delle Asl, ma soprattutto cosa scrivono nelle relazioni conclusive quando noi come sindacato dei lavoratori abbiano costatato gravissime violazioni con ossidazione di tutte le strutture in ferro, e muffa nei muri, postazioni dei lavoratori vergognosamente degne da terzo mondo senza aria condizionata, ovvero ricircolo dell’aria, con mobilio preso sicuramente in prestito dai vari sfasciacarrozze…quindi tutto fuorilegge”. Poi, i numeri: 242 agenti, di cui 40 impiegati presso il Nucleo provinciale Operativo Traduzioni e Piantonamenti, 85 utilizzati nei compiti e servizi attinenti la sicurezza, 80 assenti “per la fruizione di diritti soggettivi”.

“Quindi – spiega la nota - rimangono 37 poliziotti penitenziari nell’arco delle 24 ore (da divedere per tre turni) a controllare 535 detenuti, di cui 442 per reati comuni, 93 alta sicurezza, suddivisi tra mafia, camorra, ‘ndrangheta e sacra corona unita. Inoltre risultano presenti 107 detenuti stranieri, quindi il 20% sul totale dei ristretti. Altissima la presenza di detenuti con problemi psichiatrici che si aggirano ad oltre 100, rendendo il carcere di Trapani un “mini ospedale psichiatrico”. Veneziano conclude annunciando che chiederà al prefetto di Trapani, Tommaso Ricciardi, di incontrare il personale della polizia penitenziaria del carcere di Trapani, “orfano – scrive il sindacalista - di una amministrazione ostile e lontana dai bisogni dei lavoratori, fermo restando che invieremo relazione dettagliata sulle condizioni della struttura e di come sono costretti ad operare i Poliziotti Penitenziari Trapanesi al Ministro Alfonso Bonafede, al Capo del Dipartimento Presidente Francesco Basentini al Capo del Personale dottor Massimo Parisi, al Servizio di Vigilanza sull’Igiene e la Sicurezza dell’Amministrazione Penitenziaria (VISAG), al neo Provveditore Regionale d.ss Cinzia Calandrino, all’ASL di Trapani e ai NAS, e ovviamente a Sua Eccellenza il Prefetto di Trapani”.