Il mese di agosto in provincia di Trapani è stato un mese caldissimo sul fronte dei rifiuti. La raccolta dell’organico come sappiamo ha subito un nuovo blocco per la chiusura dell’impianto di compostaggio Sicilfert di Marsala.
La situazione ora sembra lentamente ristabilirsi. A Mazara, ad esempio, dopo settimane difficili, con la raccolta dell’umido che, non si riusciva a fare in tutte le zona della città, ieri è tornata alla normalità.
I comuni trapanesi in questo periodo hanno dovuto ricorrere alle discariche di Belpasso e di Termini Imerese, i due impianti siciliani in grado di accogliere l’umido.
La soluzione delle discariche per l’umido così lontane, è ovviamente provvisoria e poco conveniente. Per questo una possibile e definitiva soluzione all’emergenza rifiuti del trapanese potrebbe arrivare finalmente dal Polo Tecnologico di Castelvetrano. (Ne abbiamo già parlato nelle settimane scorse).
Il polo tecnologico di contrada Airone, sono anni che avrebbe dovuto essere pronto e risolvere il problema dei rifiuti, non solo della città di Castelvetrano ma dei comuni che fanno parte della SRR Trapani Sud che comprende: Mazara del Vallo, Castelvetrano appunto, Campobello di Mazara, Partanna, Santa Ninfa, Poggioreale, Salaparuta, Gibellina, Vita, Salemi e Petrosino.
L’impianto che è stato possibile realizzare con un finanziamento europeo, non è però mai stato completato. Dopo il fallimento della Belice Ambiente, fu messo anche in vendita ma l’asta è andata deserta, passando da 8 milioni a poco più di 2 milioni e 700 mila euro.
Ora sembra che sia quasi tutto pronto e a fine settembre potrebbe accogliere e trattare l’organico di buona parte della provincia. Una via d’uscita, in una situazione così difficile che tutti i sindaci del trapanese sono costretti ad affrontare.
Purtroppo, con il blocco dei centri, con l’organico che è quello che incide maggiormente nella percentuale dei rifiuti si sono avuti i disagi nelle città e in particolare nei luoghi di villeggiatura e turistici (come San Vito Lo Capo e Triscina).
Della speranza che potrebbe definitivamente aiutare tutti i Comuni del Trapanese si è parlato la settimana scorsa negli uffici della «Trapani Sud» e della «Trapani Servizi Spa» al lavoro da qualche settimana in questo senso.
Con il nuovo Polo Tecnologico si dovrebbero andare a rispettare due caratteristiche che dovrebbero avere i Comuni con la moderna raccolta differenziata, e cioè quello dell’autosufficienza, che rende i comuni capaci di completare il ciclo dei rifiuti «in loco» dotandosi di impianti vicini, ed evitare quello che è accaduto in questo ultimo periodo: i lunghi viaggi dei mezzi carichi di rifiuti e costi esosi che poi pagano i cittadini.
Il Polo Tecnologico che è sotto curatore fallimentare, entrerà in funzione a fine settembre e potrà accogliere l’organico provenienti da tutti i Comuni del Trapanese. La SRR «Trapani Sud» lo utilizzerà prendendolo in affitto mentre la «Trapani Servizi Spa» sarà la società che andrà a gestirlo per un periodo di otto mesi.
Dal punto di vista tecnico il Polo avrà un impianto mobile di trattamento, capace di accogliere 100 tonnellate al giorno di organico.
L’impianto c’è da dire che è stato abbandonato da tempo e necessità di una manutenzione straordinaria e gli spazi esterni dovranno essere ripuliti dai rifiuti lasciati lì da anni dal Comune di Castelvetrano, nei periodi di emergenza.
Dunque l’impianto di Castelvetrano potrebbe soddisfare buona parte del fabbisogno dei paesi appartenenti alla SRR “Trapani Sud”. In particolare se verrà confermato l’ampliamento della capacità di trattamento dell’impianto di compostaggio, che dovrà passare da 7.500 tonnellate l’anno fino a 26mila tonnellate.
Per quel che riguarda l’altra SRR, la Trapani Nord, attende l’impianto di compostaggio a Calatafimi-Segesta che potrà accogliere 23.000 tonnellate l’anno di organico. Un impianto il cui costo è di almeno dieci milioni di euro e che una volta attivato potrebbe entrare a «sistema» con quello di Castelvetrano.