I marsalesi potranno mangiarsi il panettone senza pensare ai candidati sindaci, se tutto andrà bene qualcosa di certo verrà fuori a feste natalizie concluse.
Ai nostri microfoni il sindaco uscente, Alberto Di Girolamo, ha fatto intendere che c’è una volontà a proseguire il cammino intrapreso, forte anche dell’appoggio degli assessori della sua giunta, che tanto devono al sindaco visto che non ha mai pensato di rimuoverli per tutti e cinque gli anni.
Posizione politica chiara quella dell’UDC di Mimmo Turano, che in maniera netta non solo prende le distanze dall’attuale amministrazione e dal Pd ma detta la linea per l’imminente campagna elettorale: “Le amministrative di Marsala vedono l’UDC impegnato in prima linea, partiremo certamente dalla discontinuità dall’attuale amministrazione in tutte le sue articolazioni. Il Pd di oggi e di allora, che ha sostenuto questa candidatura, deve assumersi la responsabilità del disastro marsalese. Non avendo l’UDC un candidato sindaco da proporre siamo pronti a sposare una candidatura proposta dal tavolo dei moderati, che abbracci lo schieramento di centrodestra. Del resto già cinque anni fa ho ritenuto un altro candidato migliore dell’attuale Di Girolamo”.
Ad intervenire, congiuntamente, anche i deputati dell’assemblea regionale Stefano Pellegrino per Forza Italia ed Eleonora Lo Curto per l’UDC: “Riteniamo intervenire perché avvertiamo in pieno la responsabilità politica che consegue dal nostro ruolo e per dire con estrema chiarezza che, pur apprezzando lo sforzo di molti soggetti della nostra parte politica di definire il confine delle alleanze, non permetteremo che questo avvenga al di fuori del perimetro della nostra Città, né accetteremo imposizioni dall’esterno per il rispetto che dobbiamo ai nostri concittadini”.
A chi si riferiscono? Forse l’alleanza di centrodestra traballa?
I due deputati, poi, seguono lo schema di una alleanza civica: “ Sarà nostro dovere quindi mettere insieme persone di buona volontà che mettendoci coraggio, impegno e sacrificio possano determinare le condizioni di una sana azione di governo pensando ad affrontare e risolvere i molti problemi che vivono i nostri concittadini, a partire dalle fasce deboli, dagli agricoltori e da quanti chiedono servizi e possibilità per costruire il proprio futuro. Per questo la scelta e il profilo del candidato a sindaco devono essere sganciati dalla mera appartenenza politica e partitica”.
Si legge nel comunicato stampa un affondo contro qualcuno senza, tuttavia, farne il nome, lasciando molto all’interpretazione di chi legge: “Auspichiamo un’alleanza che sia buona per la città e soprattutto facciamo in modo che gli opportunisti della politica, a tutti noi ben noti, ancorché portatori
di voti, non trovino posto nelle liste. Lanciamo per questo un appello ai cittadini e soprattutto a quanti liberi da necessità personali possano dedicare un pò di tempo alla propria città”.
Di chi parlano Pellegrino e lo Curto? Chi sono gli opportunisti della politica che avrebbero voti e che non dovrebbero trovare posto nelle liste?
Di pensiero contrario è Toni Scilla, coordinatore provinciale di Forza Italia: “Stiamo lavorando ad una alleanza politica e non civica, proprio l’assenza della politica ha determinato lo sfacelo a Marsala, quinta città della Sicilia. Basti pensare al porto pubblico, se ci fosse stato il progetto completo oggi si avrebbe avuto non il finanziamento di 800 mila euro ma una somma adeguata al suo rifacimento integrale”.
Anche per Scilla come per Turano vale la discontinuità dal Pd: “ Si assumano la responsabilità di averlo proposto alla città e di averlo fatto votare, chi ne ha preso le distanze non può pensarsi innocente politicamente. Forza Italia è nell’alveo del centrodestra, siamo insieme a Lega, Fratelli d’Italia, Diventerà Bellissima e UDC. Riproponiamo l’alleanza regionale che domani sarà anche quella nazionale, il centrodestra a Marsala c’è ed è forte, ovviamente guardiamo alle forze civiche che vorranno unirsi a noi con le loro idee e progetti, forze responsabili. Faremo la nostra lista che avrà il simbolo del partito”.
Il tavolo dei moderati, invece, ha perso dei pezzi importanti, in una delle ultime riunioni che hanno avuto Grillo, Ruggieri e qualche altro esponente ha deciso di sedersi con il tavolo di centrodestra per trovare un candidato condiviso con quella parte politica.