Da “Mare Monstrum” alla recente operazione di sequestro nei confronti della Società Caronte & Tourist Spa. Due indagini che svelano uno spaccato anomalo e vergognoso, di come vengono gestiti in Sicilia i trasporti marittimi e in questo secondo caso quelli per le Isole Minori.
“Mare Monstrum, è l’indagine che a maggio del 2017 ha portato agli arresti per corruzione l'ex sindaco di Trapani e deputato regionale Mimmo Fazio, l'armatore di Liberty Lines Ettore Morace, il dirigente regionale Giuseppe Montalto e ha visto coinvolti e indagati l’ex presidente della Regione Rosario Crocetta, l’ex sottosegretario ai Trasporti del Governo Gentiloni Simona Vicari e la funzionaria del dipartimento Infrastrutture Salvatrice Severino che si sarebbe interessata per far risolvere il contenzioso che Morace aveva con l'amministrazione regionale favorendolo nel predisporre il bando del 2014, avendo, tra l’altro, la figlia che lavorava per la Ustica Lines.
La nuova indagine su Caronte & Tourist S.p.a. e il sequestro preventivo - La mattina del 10 gennaio scorso invece l’operazione della Guardia di Finanza che ha portato al sequestro dei traghetti "Ulisse", "Caronte" e "Pace", alla Società Caronte & Tourist Spa, che in totale ha subito un sequestro di beni, quote societarie e somme di denaro per un valore di 3,5 milioni di euro.
Gli indagati - Sergio La Cava, 56 anni, consigliere e amministratore delegato della 'Ngi Spa' (incorporata nel 2017 dalla Caronte & Tourist Isole Minori Spa) e legale rappresentante della 'Maddalena Lines Srl' (società partecipata nel 70% dalla Ngi Spa ed armatrice della "Pace"), Luigi Genchi, 55 anni, consigliere e amministratore delegato della Ngi Spa, Edoardo Bonanno, 48 anni, amministratore delegato della Caronte & Tourist Isole Minori Spa e Vincenzo Franza, 55 anni, presidente della Caronte & Tourist Isole Minori Spa e già consigliere delegato della Ngi Spa.
L'inchiesta che vede indagati i quattro amministratori delle Società di navigazione riguarda una truffa ai danni della Regione ed è scaturita da un esposto alla Procura della società Traghetti delle Isole S.p.a. e dalla verifica del bando di assegnazione per i collegamenti con le isole Egadi Egadi aggiudicati nel 2015 dalla Società Navigazione Generale Italiana poi incorporata nel 2017 nella Caronte Spa.
L'appalto - Per cinque anni è stato aggiudicato l'appalto che valeva 15,9 milioni di euro con un ribasso fino a 5,3 milioni, per i collegamenti Trapani-Egadi che si doveva tenere con il traghetto "Pace" perché considerato idoneo al trasporto in sicurezza di persone con disabilità, in realtà i militari hanno scoperto che non solo la motonave non era idonea a questo tipo di trasporti ma che la società ha frequentemente cambiato la motonave designata esclusivamente alla tratta Egadi Trapani con le altre motonavi Ulisse e Caronte senza autorizzazione della stazione appaltante e anche queste non idonee al trasporto di passeggeri disabili.
Il bando di gara e la sospensione - Per capire cosa accaduto con l’assegnazione della gestione dei trasporti marittimi, bisogna fare un passo indietro al 2015. In agosto l’assessorato alle Infrastrutture indice un bando di gara per il trasporto passeggeri e merci sulla rete delle isole minori siciliane. Alla gara partecipano la società Traghetti delle Isole S.p.a., la società di Navigazione Generale Italiana S.p.a. e la Compagnia delle Isole S.p.a.. Il 15 di ottobre l’assessorato, però, sospende la gara per i collegamenti con Pantelleria e gli stessi pagamenti alla società Traghetti delle Isole per il servizio effettuato con le Egadi. Il dirigente regionale alle Infrastrutture Fulvio Bellomo allora commentò così la sua decisione: “Dopo aver appreso da Repubblica della partecipazione di Andrea Bulgarella nella compagine societaria di Traghetti delle Isole, ho scritto una nota alla prefettura per avere notizie in merito alla certificazione antimafia e nelle more ho sospeso anche i pagamenti in attesa di un parere dell’avvocatura”. All’epoca fu lo stesso Governatore Crocetta che intervenne sulla vicenda convocando un vertice con Bellomo e con l’assessore Giovanni Pizzo.
La vicenda si intreccia con l'imprenditore Andrea Bulgarella - La Regione attendeva una ulteriore documentazione sulla vicenda Bulgarella che è bene ricordare, all'epoca era socio di Traghetti delle Isole, ed era stato iscritto nel registro degli indagati della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Firenze, nell’ambito di un’inchiesta su presunti favoreggiamenti al clan mafioso del superlatitante Matteo Messina Denaro (per cui è stato prosciolto) e che poteva mettere in dubbio la certificazione antimafia della stessa Traghetti delle Isole, documento fondamentale per la partecipazione a bandi di gara di pubbliche amministrazioni. Come sappiamo, Bulgarella non solo era estraneo al tutta la vicenda, ma in quello stesso frangente a chiarire la sua posizione fu la stessa Procura di Trapani che stabilì che la vicenda non costituiva motivo sufficiente per sospendere la certificazione antimafia a Bulgarella.
Le mosse di Traghetti delle Isole e l'esposto in Procura - L’11 novembre del 2015 la gara viene aggiudicata alla Navigazione Generale Italiana nonostante dalla documentazione già prodotta si evinceva che l’unità navale non aveva le caratteristiche tecniche minime richieste e poi aveva partecipato effettuando un ribasso del 67,14%. Già allora bisognava fare attenzione, dunque. Dirigenti e amministratori regionali, invece, non ne hanno tenuto conto e hanno affidato il servizio. A quel punto la Traghetti delle Isole non ci sta e contesta l’aggiudicazione. Il 2 dicembre del 2015 si attiva e fa un accesso agli atti e riscontra diverse anomalie per quanto riguarda appunto le caratteristiche e la documentazione della Nave “Pace” che deve effettuare il servizio di collegamento tra Trapani e le Egadi. Il 14 dicembre del 2015 la compagnia che si ritiene vittima di una ingiustizia, diffida l’assessorato regionale a non stipulare il contratto con la società aggiudicataria, chiedendo di annullare in autotutela l’aggiudicazione in favore della Navigazione Generale Italiana. La richiesta da parte di Traghetti delle Isole non ha avuto alcun esito da parte della Regione e così la compagnia di navigazione ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Palermo per le anomalie riscontrate nel procedimento della gara d’appalto, esposto curato dall’avvocato Nino Caleca.
Le anomalie denunciate nell'esposto - Oltre all’eccessivo ribasso il legale della compagnia ha sottolineato che il certificato della classe di appartenenza della nave “Pace”, per come prescriveva il bando doveva essere classe “C”, invece, apparteneva alla classe “speciale nazionale”. Nello stesso documento accanto alla scritta “classe C”, c’era scritto a mano “corretto d’ufficio Messina 16/09/2015” e cioè appena pochi giorni prima dell’aggiudicazione alla gara. Altra cosa che invalida il certificato di classe della nave, rilasciato il 23 aprile del 2013 e valido fino al 31 maggio del 2018, è che mancava delle certificazioni delle avvenute visite annuali che dovevano essere effettuate, la prima entro il 31 maggio 2014, la seconda entro il 31 maggio del 2015. La mancanza di queste certificazioni invalidava il tutto. Ed ancora anche il certificato di sicurezza della nave passeggeri “Pace”, rilasciato dalla capitaneria di porto di La Maddalena il 9 ottobre del 2013 e valido fino al 22 settembre del 2014, era scaduto da più di un anno al momento della partecipazione della gara d’appalto. Queste alcune delle anomalie elencate dalla Traghetti delle Isole nell’esposto alla procura di Palermo, poi passato per competenza alla procura di Barcellona Pozzo di Gotto e infine a Messina.
Cosa prevedeva il bando e cosa non rispettava la nave – Il collegamento Trapani-Isole Egadi, come previsto dal bando della Regione valevole per il 2015-2020, doveva essere effettuato da navi in grado di garantire sicurezza delle persone con mobilità ridotta: anziani, disabili, donne incinte e con bambini piccoli. Secondo la procura di Messina, a seguito delle ispezioni il traghetto “Pace” non è risultato idoneo per il trasporto. La Capitaneria di Porto di Messina ha sottolineato più volte al ministero dei Trasporti che la nave non garantisce gli standard di sicurezza. Per questo motivo è stata invitata a mettersi in regola ma non lo ha fatto. Dopo alcuni richiami la compagnia di navigazione Caronte & Tourist ex Navigazione Generale Italiana ha sostiuito la "Pace" con gli altri traghetti “Caronte” e “ Ulisse” che, però, secondo quanto verificato dai consulenti della procura hanno gli stessi problemi strutturali e di sicurezza.
"Inciviltà" - Una vicenda questa dei traghetti siciliani che deve far riflettere parecchio sulle modalità di affidamento dei grandi appalti pubblici nell'Isola. Una vicenda che, prima ancora di cifre e di reato parla di “inciviltà”, come ha sottolineato il gip di Messina Salvatore Mastroeni. Vicenda che deve essere chiarita e sviscerata nei dettagli e nelle eventuali responsabilità di chi, tra funzionari, dirigenti e amministratori della Regione, avevano il compito di vigilare su quanto accadeva e quanto meno verificare, dopo la richiesta di accesso agli atti e addirittura la denuncia in procura da parte della compagnia che al momento ha subito dei danni economici non indifferenti, come i tanti disagi dagli stessi cittadini e utenti disabili che hanno usufruito in questi anni dei traghetti non idonei al loro trasporto.