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12/02/2020 02:00:00

Mafia, il carcere duro di Filippo Guttadauro e l'interesse mostrato da Antonello Nicosia

 Filippo Guttadauro, boss di Cosa nostra e cognato di Matteo Messina Denaro da quattro anni, da gennaio 2016  a gennaio 2020  vive in carcere da internato al 41 bis e ora nonostante abbia finito di scontare la condanna, gli è stata applicata una ulteriore misura di sicurezza. 

Guttadauro è internato presso la “casa lavoro” di Tolmezzo. In realtà un lavoro in carcere non c'è il suo status gli viene mantenuto di proroga in proroga con quello che vine definito “ergastolo bianco”.

 Di Guttadauro e di come stava in carcere era interessato Antonello Nicosia, componente dei Radicali e da alcuni mesi in carcere per mafia. "Nicosia il 1 febbraio 2019 si era recato insieme all'onorevole Giuseppina Occhionero (allora di Leu e oggi di Italia Viva) nella casa circondariale di Tolmezzo, ove si trovava Guttadauro – si legge nella contestazione - per fargli visita, per rassicurarlo del proprio impegno relativo alla sua causa e, a tale scopo, proponendosi anche di presentare una interrogazione parlamentare per il tramite dell'onorevole".

La Occhionero, oggi indagata per falso, il 7 marzo 2019 alla Camera parlò di criticità strutturali del carcere di Tolmezzo, spiegando che i locali destinati alla “casa lavoro” erano sostanzialmente coincidenti con quelli per l'espiazione delle pene detentive.