Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
15/02/2020 04:00:00

Omicidio Agostino, la Procura Generale può chiedere il processo per tre persone

C'è forse una svolta per l'omicidio di Antonino Agostino, ucciso il 5 agosto 1989 assieme alla moglie Ida (incinta), a Villagrazia di Carini.
Il Procuratore generale di Palermo Roberto Scarpinato ed i sostituti procuratori generali Nico Gozzo (oggi alla Procura nazionale antimafia) e Umberto De Giglio si apprestano a chiedere un processo nei confronti di tre persone. Il provvedimento è stato notificato ai boss Nino Madonia (capomandamento di Resuttana già detenuto dal 1987) e Gaetano Scotto (boss dell'Acquasanta indicato da diversi collaboratori di giustizia come ponte tra Cosa nostra e i servizi segreti deviati), ma anche ad un terzo soggetto: Francesco Paolo Rizzuto.

Un amico di Agostino, secondo gli inquirenti, avrebbe assistito al delitto e conoscerebbe particolari importanti per risalire agli esecutori. In tutti questi anni non solo sarebbe rimasto in silenzio ma, quando è stato sentito dagli investigatori, non avrebbe raccontato tutto, mentendo. Per questo motivo è stata aperta un'indagine per favoreggiamento aggravato.

In questi 31 anni la ricerca di verità e giustizia ha attraversato varie fasi tra depistaggi, archiviazioni e riaperture. E nonostante tutto la famiglia Agostino non si è mai persa d'animo. Le scorse settimane si era appreso che il gip di Palermo aveva rigettato la richiesta avanzata dalla procura generale per l'arresto dei boss Madonia e Scotto. Come evidenziato, la Procura generale non ha presentato ricorso contro il rigetto, ma ha deciso di chiudere l'indagine. Una scelta che potrebbe essere il preludio ad una richiesta di rinvio a giudizio.