C'è il sospetto di una truffa dietro la raccolta fondi per Paolo Palumbo, il malato di Sla che si è esibito al Festival di Sanremo, facendo commuovere l'Italia. Ci sono quattro persone indagate.
Un’inchiesta coordinata dalla procura di Oristano ha ipotizzato che la raccolta fondi per le cure organizzata sulla piattaforma Gofundme sarebbe in realtà una truffa organizzata da persone molto vicine al giovane Paolo, tra cui il padre.
Stando a quanto riportato dal quotidiano La Nuova Sardegna, a Palumbo servivano almeno 500mila euro per raggiungere Israele e pagarsi una cura (chiamato metodo Brainstorm) contro il degenerare della sua malattia. La quota raccolta era di circa 142mila e 227 euro.
Le indagini hanno però scoperto che non era stato avviato nessun rapporto con le strutture estere specializzate. Il fatto era già stato denunciato tempo fa dagli stessi responsabili delle strutture israeliane. Il fratello di Paolo, Rosario Palumbo, aveva presentato una querela per diffamazione ai danni del giovane malato.
In più, negli ultimi giorni, la polizia postale ha raccontato che a orchestrare la truffa sarebbero persone care allo stesso Paolo. I nomi non sono stati ancora svelati, ma sul padre potrebbero esserci dei dubbi: proprio lui infatti aveva dato notizia dell’ammissione di Paolo al protocollo del Brainstorm, dando così il via alla raccolta fondi.
Chi inviava le mail, inoltre, parrebbe non conoscere l’inglese, e si serviva con tutta probabilità di un traduttore linguistico online: il che fa escludere che si tratti di una truffa internazionale, nonostante il dominio dell’email facesse riferimento a un luogo vicino al Lussemburgo.
A consolidare l’idea che gli autori della truffa siano suoi familiari, c’è anche l’indirizzo da cui erano state inviate alcune email utili per le indagini, e cioè una cella telefonica distante pochi chilometri da Oristano, città di Paolo.