"Ho avuto tanta paura, ma dovevo essere forte sin dall'inizio. Domani sarò dimesso, finalmente questo incubo sta per finire". Sono le parole di un paziente di 55 anni ricoverato dal 19 marzo al Covid hospital di Partinico, nel Palermitano: insieme a lui, altre cinque persone clinicamente guarite lasceranno la struttura nelle prossime ore. Saranno trasferite in un albergo già individuato dalla Regione e dall'Asp, dove rimarranno in quarantena per effettuare altri due tamponi.
Se entrambi saranno negativi, i pazienti potranno tornare a casa. Una notizia che oggi ha riempito di gioia il 55enne, al punto da voler scattare una foto insieme ai sanitari che in questi lunghi giorni lo hanno assistito. "Sono stati tutti meravigliosi - dice - dai medici agli infermieri, fino alle donne che effettuano tre volte al giorno le pulizie. Questa situazione ha messo tutti sulla stessa barca, chiunque di noi rischia, e l'estrema dedizione del personale sanitario dell'ospedale di Partinico mi ha aiutato ad affrontare la malattia". Una gratitudine che ha voluto condividere proprio attraverso l'immagine che lo ritrae con chi gli è stato vicino nelle ultime settimane, scrivendo: "Grazie per tutto quello che avete fatto e che continuate a fare, con grande professionalità, umanità e spirito di abnegazione. Non finirò mai di ringraziarvi".
Tutto è iniziato il 9 marzo, quando insieme alla febbre sono arrivati dei forti dolori in tutto il corpo. "Avevo la febbre a 37,5, ma alla luce di tutto quello che nei giorni precedenti avevo sentito alla tv e letto sui giornali, mi sono insospettito. E infatti, poco dopo, insieme ai problemi di respirazione e al fiato corto, è arrivata una tosse insopportabile. Mia moglie ha così contattato il numero di emergenza e a casa sono arrivati i sanitari del 118. L'equipe era fornita dei sistemi di sicurezza, sono stato visitato, sottoposto al tampone e tranquillizzato: mi è stato consigliato di continuare a rimanere in casa. Quando è arrivato l'esito del test mi è per un attimo crollato il mondo addosso. Ho cercato di capire come potessi essere stato contagiato, poi ho preso consapevolezza e ho tentato di trovare tutto il coraggio possibile per affrontare la situazione, nonostante non sentissi già più i sapori, avessi perso l'olfatto e un po' di udito. Non avevo nemmeno più appetito, ma dovevo sforzarmi e nutrirmi. Ma la tosse persistente, a quel punto, ha reso necessario il ricovero".
La prima 'tappa' è stata quella dell'ospedale 'Cervello' di Palermo: "Sono rimasto lì fino al 18 marzo, dove ho ricevuto tutte le cure iniziali - prosegue il 55enne -. Poi sono stato trasferito a Partinico. Insieme a me c'era un'altra paziente, il nostro reparto era ancora vuoto. Man mano sono arrivate altre persone che con noi hanno condiviso questa esperienza. Non dimenticherò mai il paziente con cui ho condiviso la stanza negli ultimi giorni: un uomo cordiale, allegro, ottimista. Siamo diventati amici. Soltanto poche ore fa le sue condizioni si sono aggravate ed è stato trasferito in terapia intensiva, ora prego per lui e per tutti noi: dobbiamo uscire fuori da questo incubo. Un obiettivo che ho avuto sin dall'inizio e che mi ha aiutato a non scoraggiarmi. Ho ancora tanto da fare nelle mia vita - sottolinea - ho una moglie e due figli, uno dei quali dovrà laurearsi proprio quest'anno. Per questo ritengo che la forza di volontà faccia la sua parte e ringrazio tutti coloro che mi hanno dato coraggio e trasmesso fiducia. A casa, quando stavo male, avevo paura, ma in ospedale mi sono sentito al sicuro: i medici erano certi di ciò che facevano, mi hanno salvato. E sarò per sempre a loro grato".
"Una bellissima storia di fondata speranza - dice il responsabile medico del Covid hospital di Partinico, Enzo Provenzano - il paziente ha voluto fare la foto con noi e ci ha davvero commossi. Uniti si vince, voi a casa e noi con loro a sconfiggere Coronavirus e ciò che sono i suoi alleati, paura e solitudine. Ce la faremo".
Monica Panzica - Live Sicilia