Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
15/04/2020 08:00:00

Coronavirus, la caccia all'uomo della D'Urso in diretta tv

Lunedì durante Pomeriggio 5, la trasmissione quotidiana di Barbara D’Urso, è andato in onda un servizio in diretta dall’elicottero della Guardia di Finanza che faceva controlli sulla spiaggia di Venezia il giorno di Pasquetta.

Toni e immagini da caccia all’uomo, con nel mirino un runner solitario. Polemiche sui social. Non bastasse, ieri mattina ad Agorà su Raitre le immagini della guardia di finanza che rincorre con il drone un uomo anziano che fa jogging sono state montate sulla musica della Cavalcata delle Valchirie, con inevitabile richiamo ad Apocalypse Now e alla sequenza del bombardamento col napalm in Vietnam.

«È stata, dobbiamo riconoscerlo, una sequenza davvero avvincente. L’inviata del programma, embedded su un elicottero della Finanza, che lancia l’allarme (“Barbara, Barbara! L’elicottero ha segnalato quella persona sulla spiaggia, ma lui ha aumentato il passo e sta scappando!”). La conduttrice che si blocca assumendo la posa drammatica. La telecamera che cerca il fuggitivo, lo trova e lo segue facendoci capire che ormai non ha scampo. E così, noi che abbiamo sempre dovuto immaginare – ma mai vedere, tantomeno in diretta – la scena dell’arresto di Totò Riina, abbiamo finalmente potuto assistere alla cattura del nemico pubblico numero 1 di questa Pasquetta. Un pericoloso individuo che, d’accordo, non aveva ammazzato l'ex moglie come O.J. Simpson e non era nemmeno il capo della mala del Brenta come Felice Maniero, ma si era macchiato del crimine del giorno: era andato in spiaggia. Da solo. Lontano da tutti» scrive Sebastiano Messina su Repubblica.