Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
03/05/2020 15:40:00

Musumeci: "Una mascherina per ogni siciliano". Palazzolo: "Ma servono a poco..."

 Una mascherina per ogni siciliano. Su disposizione del governatore Nello Musumeci, la Protezione civile regionale, affiancata dall'Esercito, sta completando la distribuzione di oltre tre milioni e mezzo di pezzi in tutte le province dell'Isola.

Destinatari, in questa prima fase, sono i 374 Comuni inferiori ai 50 mila abitanti, che provvederanno, a loro volta, alla consegna ai cittadini. Nei prossimi giorni, si procederà ad assegnare altri due milioni e mezzo di dispositivi di protezione ai capoluoghi di provincia e ai restanti grossi centri.

«E' solo un atto simbolico - sottolinea il presidente della Regione - perche siamo consapevoli dell'importanza di dover indossare, anche nei prossimi mesi, le mascherine come forma di tutela dal contagio del Coronavirus. Un utilizzo che deve servire anche da deterrente per farci ricordare di prestare la massima attenzione, in ogni momento della giornata, e non pensare che tutto sia finito. Abbiamo potuto procedere a questa distribuzione straordinaria, dopo quelle già fatte per le strutture sanitarie dell'Isola - ricorda Musumeci - grazie all'iniziativa di approvvigionamento autonomo, attraverso la sinergia con l'Upcm di Pittsburg, che gestisce con noi l'Ismett a Palermo, 150 tonnellate di materiale sanitario, visti i ritardi iniziale di consegna da parte dello Stato».

Dall'inizio dell'epidemia, la Regione ha già distribuito quasi sei milioni di mascherine. E ancora tre milioni di guanti e un milione di altri dispositivi tra camici, calzari, tute e cuffie. A beneficiarne sono state, principalmente: strutture sanitarie, case di riposo per anziani, residenze sanitarie assistite, Comuni, Prefetture, Forze dell'Ordine, Esercito, ex Province, carceri, dipartimenti regionali, Confcommercio e Confesercenti. Tra gli altri materiali sono stati consegnati anche 45 mila tra occhiali e visiere, oltre 205mila tamponi e kit diagnostici e poco meno di 40 mila apparecchi sanitari.

 

“Non riesco a comprendere l’utilità di una distribuzione ‘simbolica’ di mascherine monouso. Forse sarebbe stato meglio consegnare ai siciliani dispositivi di protezione diversi e magari prodotti in Sicilia” lo afferma Giangiacomo Palazzolo, sindaco di Cinisi (Palermo) e membro del comitato promotore nazionale di Azione commentando le dichiarazioni del Presidente della Regione Nello Musumeci sulla distribuzione di oltre tre milioni di mascherine in tutte le province dell’Isola.

 

“Come sindaco - spiega Palazzolo - ho ricevuto dalla Protezione civile regionale un carico di 14 mila mascherine per i miei 12 mila concittadini di Cinisi. Si tratta di mascherine chirurgiche monouso corredate di istruzioni in cinese, in confezioni sterili da venti pezzi che in queste ore purtroppo i miei colleghi stanno aprendo e distribuendo in tutte le maniere anche nelle cassette postali. Francamente stento a capire l’utilità di questa operazione tranne il cosiddetto valore simbolico meglio se fatto a favore di telecamera”.

 

Il rappresentante di Azione in Sicilia infine chiosa: “non voglio fare polemica però mi sembra decisamente contraddittorio dire che bisognerà utilizzare le mascherine nei prossimi mesi e consegnarne ai cittadini una che potrà essere utilizzata una sola volta. Forse servirebbero meno azioni simboliche e più strategiche. Ad esempio si sarebbe potuto puntare su quelle aziende siciliane che stanno producendo mascherine lavabili con il doppio risultato di aiutare la nostra economia e di dare un dispositivo riutilizzabile ai siciliani. Con istruzioni in italiano magari” conclude Palazzolo.