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08/05/2020 07:18:00

Sicilia, la cassa integrazione della vergogna. Musumeci si scusa, ma non basta 

 Il presidente Musumeci chiede scusa per i vergognosi ritardi della cassa integrazione in Sicilia e corre ai ripari. "Abbiamo fatto tutte le modifiche necessarie per velocizzare l'esame delle domande" dice, in conferenza stampa con l'assessore Scavone. Ma adesso è importante passare dalle parole ai fatti. Anche perchè i dipendenti regionali dei centri per l'impiego sono i primi ad attaccare Musumeci: è stata la Regione a imporre una task force di 140 persone per affrontare le pratiche, quindi è della Giunta Musumeci il fallimento dell'intera operazione. 

"Abbiamo ricevuto centinaia di lettere dai lavoratori - spiega Musumeci -, anche da parte dei figli che hanno evidenziato lo stato di difficoltà delle famiglie. Mi assumo la responsabilità politica di quel che è successo. Verificheremo se c'è responsabilità dolosa in questi ritardi". I tempi? "Ragionevolmente la prossima settimana potremmo concludere tutte le pratiche".

Musumeci parla anche del caso dei 10 euro a pratica, ma definisce la questione “un fuoco di paglia”. «L’accordo è stato sconfessato dagli stessi sindacati e io non ho voluto mettere benzina sul fuoco perché abbiamo grande rispetto dei lavoratori e di chi li rappresenta ma abbiamo anche grande disprezzo per chi, approfittando del proprio ruolo, pensa di poter speculare».

 

“Il presidente della Regione ha chiesto giustamente scusa ai siciliani per quanto accaduta riguardo il pagamento della cassa integrazione in deroga, adesso però venga in Aula a dire quali soluzioni ha adottato per recuperare i ritardi accumulati”. Lo dice il capogruppo Pd all’Ars Giuseppe Lupo.

“Ancora una volta il presidente della Regione - aggiunge Lupo- si è trincerato dietro scuse di presunte procedure farraginose, piuttosto che ammettere il fallimento politico del suo Governo. Speriamo che Musumeci, che ha disertato l’Aula di Palazzo dei Normanni per tutta la durata dell’esame della Finanziaria, decida di confrontarsi con il Parlamento illustrando soluzioni concrete che rispondano alle esigenze dei siciliani”.

 

“Abbiamo l’impressione che Musumeci stia giocando con le parole per salvare la faccia del suo governo. Il presidente parla di circa 27 mila pratiche trattate, che sono ben altra cosa rispetto a quelle decretate e trasmesse all’INPS per essere liquidate, che mi risultano essere circa 7910. Speriamo, nel comune interesse e, soprattutto, per le decine e decine di migliaia di famiglie in grandissima difficoltà, che si cambi finalmente marcia e si proceda spediti verso il traguardo. Si eviti, però, nel frattempo, di creare illusioni”. Lo afferma Antonio De Luca, il deputato M5S all’Ars, primo firmatario della mozione di censura all’assessore del Lavoro Scavone, depositata ieri a palazzo dei Normanni, per la cui celere calendarizzazione il parlamentare fa appello al presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Miccichè.

Intanto il Movimento 5 stelle vuole andare a fondo della “vergognosa” vicenda del bonus di 10 euro a pratica di cassa integrazione trattata. Martedi, su richiesta del deputato 5 stelle Giovanni Di Caro, se ne parlerà in V commissione all’Ars, nel corso di un’audizione, cui sono stati convocati gli assessori Scavone e Grasso e i rappresentanti di 5 sigle sindacali. “Musumeci – afferma Di Caro - dice che il bonus da 10 euro è stato solo un fuoco di paglia? Ora è facile parlare in questi termini, ci chiediamo, però, cosa sarebbe successo se non fosse scoppiato un caso mediatico su questa vicenda, sui cui si deve andare assolutamente a fondo”.


“La risposta al flop della Regione non può essere ‘poliziesca’, serve una strategia che coinvolga Anpal e se possibile i navigator” lo afferma Giangiacomo Palazzolo, sindaco di Cinisi e membro del comitato promotore di Azione.

“E’ evidente - spiega Palazzolo - che se oggi abbiamo migliaia di famiglie di lavoratori che non riescono a fare la spesa è perché più di qualcosa alla Regione è andato storto. Sarà colpa della piattaforma, dei responsabili del procedimento non lo so ed è giusto accertarlo, di certo c’è che la Regione e il ministro del lavoro Cataldo non possono limitarsi a risposte prettamente ‘poliziesche’ fatte di ispettori e sante inquisizioni sguinzagliate alla ricerca dei colpevoli del disastro sulla Cig in deroga”.

L’esponente di Azione lancia poi una proposta: “sarebbe più utile oltre alle buone intenzioni sullo smaltimento delle pratiche indicare come si vuole agire. Se l’apparato regionale non è in grado di fronteggiare questa sfida lo dica chiaramente e provveda a prendere le contromisure. A tal proposito mi sembra illuminante il caso della regione Campania che sulla Cig in deroga sta procedendo a ritmo serrato grazie all’assistenza tecnica di Anpal.

A tal proposito, noi proponiamo di convogliare su questo lavoro le preziose risorse dei navigator che in questo periodo di emergenza stanno lavorando per forza di cose a regime ridotto e che in Sicilia ammontano ad oltre 400 unità” conclude Palazzolo.