10,00 - Carmelo Bonetta è stato condannato a 30 anni per l'omicidio di Nicoletta Indelicato.
Lo ha deciso poco fa il Tribunale di Marsala, dove Bonetta, reo confesso, era imputato con il rito abbreviato.
Per lui anche una condanna a risarcire la famiglia di Nicoletta con 300.000 euro. E l'interdizione perpetua dai pubblici uffici.
07,00 - Dopo diversi rinvii, prima per motivi legati alla salute dell'imputato, poi a causa dello stop imposto dall'emergenza Coronavirus, questa mattina al Tribunale di Marsala potrebbe essere la volta buona per la sentenza nei confronti di Carmelo Bonetta, il 35enne reo confesso dell’omicidio di Nicoletta Indelicato, uccisa la notte tra il 16 e 17 marzo e il cui corpo è stato ritrovato, dopo la confessione dello stesso Bonetta, in un vigneto di contrada Sant'Onofrio.
Dell'omicidio è accusata anche Margareta Buffa, la 30enne è imputata nel processo che si sta svolgendo davanti alla Corte d'Assise di Trapani. Per Bonetta il pm Maria Milia ha invocato la condanna a trent’anni di carcere.
Le dichiarazioni in aula di Bonetta - Così Carmelo Bonetta, nel corso della drammatica udienza in cui si è sentito male, nel processo in cui è imputata Margareta Buffa, ha detto: “Io ho sferrato a Nicoletta tre coltellate dopo averla colpita con un pugno. Il resto dei fendenti gli sono state inflitti da Margareta che poi ha preso la bottiglia con il liquido infiammabile che aveva in macchina e con un accendino ha appiccato il fuoco”. Bonetta ha anche confermato di aver viaggiato nascosto nel portabagagli dell’auto di Margareta: “Se Nicoletta mi vedeva non saliva a bordo perché io e lei avevamo litigato”.
Per quanto riguarda il coltello utilizzato per commettere il delitto, Bonetta ha affermato che lo aveva Margareta. "E’ stata lei a decidere di uccidere Nicoletta”. Il motivo? Resta ancora oscuro. Secondo il racconto di Bonetta, giunti nelle campagne marsalesi Nicoletta e Margareta sono scese dall’auto ed hanno raggiunto a piedi la grotta. Lì è entrato in azione l'uomo: "Ho dato un pugno a Nicoletta e lei è caduta a terra priva di sensi. Io le ho dato solo tre coltellate, il resto lo ha fatto Margareta”.
La 25enne Nicoletta Indelicato uccisa da dodici coltellate tra i filari di un vigneto di contrada Sant’Onofrio. Interrogato dai carabinieri, Carmelo Bonetta confessò di avere ucciso Nicoletta tre giorni dopo il delitto, dichiarando che la Buffa, è stata sua complice. Il reo confesso ha raccontato agli investigatori di essersi nascosto nel bagagliaio dell’auto con cui Margareta ha portato Nicoletta in contrada Sant’Onofrio. E che poi è saltato fuori, coltello in pugno, quando l’amica si è fermata davanti ad un’antica cappella scavata nella roccia. I carabinieri hanno ricostruito i movimenti delle due ragazze (prima in un bar del centro storico di Marsala e poi in auto verso l’entroterra) attraverso le immagini di diverse telecamere di impianti di video sorveglianza pubblici e privati.
I due presunti assassini, subito dopo l’omicidio, per sviare le indagini, si sono cambiati d’abito e sono andati a ballare in un locale pubblico di Castelvetrano. E mentre viaggiavano in direzione di quest’ultimo centro, Bonetta avrebbe gettato il coltello con cui ha ucciso Nicoletta nel torrente Mazaro. Dove, poi, lo ha fatto ritrovare ai carabinieri. Anche se la pioggia di quella notte aveva, nel frattempo, cancellato le tracce di sangue. La svolta nelle indagini arrivò la sera del 19 marzo scorso, quando nella sala d’aspetto della caserma dei carabinieri di Marsala Margareta Buffa disse a Bonetta: “Non si deve trovare il corpo, ok?, capiscimi. Da qui voglio uscire con la mia auto e la mia vita”.
Ad oggi, pur conoscendo i fatti, i luogo e gli autori del terribile delitto, non si conosce il movente. Sin dall’inizio di questa tragica vicenda, che ha letteralmente sconvolto l’Italia intera, ci sono stati tanti tasselli che via via hanno composto un mosaico che però continua a non essere completo. Il movente, che mancava agli inquirenti nei giorni subito dopo la scoperta del corpo di Nicoletta e l’arresto di Margareta Buffa e Carmelo Bonetta, continua ad essere un mistero, dato che lo stesso reo confesso continua a non voler dire nulla, almeno su questo aspetto che, appare fondamentale per arrivare alla verità sulla morte della povera Nicoletta Indelicato.