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19/05/2020 06:00:00

Coronavirus, Trapani e la Sicilia ripartono. Ottimismo per i dati nazionali

Trapani riparte. Trapani rialza la testa. Almeno ci prova perché i dubbi e le incertezze sono ancora tanti. Troppi. Da ieri hanno riaperto le attività che per due mesi hanno osservato la chiusura forzata. Ora ci si può sedere al tavolino di un bar, fare acquisti in un negozio, mangiare una pizza fuori, ma bisogna stare attenti al centimetro.

Una ripartenza in salita, insomma. Un percorso irto di ostacoli, ma è un passo importante verso la normalità smarrita. Titolari di locali, clienti e avventori, però, devono cambiare le proprie abitudini perché non è più tutto come prima. Perché il virus c’è ancora anche se è dormiente. Perché la vita, di tutti noi, è cambiata. Perché il Covid ci ha cambiati. 

I DATI TRAPANESI - Solo tre i casi di coronavirus in provincia di Trapani. Lo comunica l'Asp. Abbiamo un malato a Trapani, uno a Castelvetrano, uno a Valderice. Tutti a casa. Totale tamponi effettuati 7.419 Test sierologici su personale sanitario 4.242 Non ci sono ricoverati. Guariti e dimessi: 117 

I DATI REGIONALI - Sono sette i nuovi positivi al Coronavirus in Sicilia nelle ultime 24 ore. Continuano ad aumentare i guariti, sono 23 in più rispetto a ieri e continua a scendere il numero dei ricoverati, in totale sono 150 e in 8 sono stati dimessi oggi. Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 15 di oggi, in merito all’emergenza Coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana all'Unità di crisi nazionale. Dall'inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 118.859 (+1.433 rispetto a ieri), su 106.277 persone: di queste sono risultate positive 3.395 (+7), mentre attualmente sono ancora contagiate 1.539 (-16), 1.589 sono guarite (+23) e 267 decedute (0). Degli attuali 1.539 positivi, 150 pazienti (-8) sono ricoverati - di cui 13 in terapia intensiva (0) - mentre 1.389 (-8) sono in isolamento domiciliare.  Questi i dati degli attuali positivi nelle nove province siciliane: Agrigento, 44 (0 ricoverati, 96 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 50 (6, 109, 11); Catania, 634 (45, 331, 96); Enna, 67 (7, 325, 29); Messina, 299 (44, 205, 56); Palermo, 366 (36, 163, 34); Ragusa, 29 (4, 58, 7); Siracusa, 33 (8, 185, 28); Trapani, 17 (0, 117, 5).

IN SICILIA C'E' L'OBBLIGO DI AVERE LA MASCHERINA CON SE' - Come aveva già spiegato Tp24, l'ordinanza del presidente Musumeci non prevede l'obbligo di INDOSSARE sempre la mascherina, quanto quella di AVERLA CON SE sempre, e di indossarla quando si è con gli altri non a debita distanza. Quindi, quando si cammina da soli non ce n'è bisogno o quando si parla con gli altri all'aperto a distanza. Lo ha spiegato in una nota l'assessore alla salute Razza. «L'uso della mascherina, oltre che un dispositivo di protezione personale, è un segno di rispetto per le persone che ci circondano. Portarla sempre con sé, anche nei luoghi all'aperto, e indossarla quando non si può garantire una distanza interpersonale idonea a proteggere dal rischio del contagio, è un obbligo». Lo precisa l'assessorato regionale alla Salute in merito all’utilizzo in esterna della mascherina previsto dall’ordinanza emanata ieri dal presidente della Regione. In particolare, viene sottolineato che l’impiego della mascherina è previsto nei luoghi pubblici ed aperti al pubblico: ad esempio nei mercati, strade affollate o in qualsiasi spazio in cui – così come si legge anche all’art. 3 Dpcm del 17 maggio – «non sia possibile garantire continuativamente il mantenimento della distanza di sicurezza» interpersonale. A titolo esemplificativo, va quindi specificato, che qualora un cittadino si trovasse per strada da solo o comunque ben distanziato da altri soggetti, l’uso del dispositivo di protezione non è obbligatorio, ma resta l’obbligo di averlo sempre con sé.

LO SPOT DELLA SICILIA CHE RIPARTE - Un video con un messaggio di speranza, di voglia di ripresa e di sensibilizzazione al rispetto delle regole. E' il messaggio contenuto nello spot della Fase 2, legato alla ripresa delle attività dopo il lockdown dovuto all'emeregenza Coronavirus e realizzato dalla Regione Siciliana e in particolare dall’Assessorato regionale alla Salute e pubblicato sulla pagina «Costruire salute». I luoghi più belli della Sicilia e la partecipazione di Lello Analfino dei Tinturia con la canzone «Cocciu d’amuri» . Le musiche, sono state eseguite dall’Orchestra dei plettri di Taormina e arrangiate da Pierpaolo Latina. "Felice che sia stata scelta una mia canzone - commenta Lello Analfino - per promuovere la ripartenza e l’accoglienza della nostra regione, mi inorgoglisce riascoltare le note di Cocciu d’amuri associate alle meraviglie della Sicilia attraverso questo video messaggio, voglio augurare una rapida ripresa e buona salute a tutti noi».

In Sicilia distribuiti oltre 14 milioni di dispositivi - Prosegue, di giorno in giorno, la distribuzione - da parte della Regione Siciliana - di dispositivi di protezione individuale e apparecchi sanitari. Dal primo marzo a ieri, sono stati consegnati - a strutture sanitarie, case di riposo per anziani, residenze sanitarie assistite, Comuni, Prefetture, Forze dell'Ordine, Esercito, ex Province, carceri, dipartimenti regionali, Confcommercio e Confesercenti – oltre 14 milioni e mezzo di pezzi.

In particolare, attraverso la Protezione civile della presidenza della Regionesono, stati distribuiti: quasi nove milioni di mascherine (chirurgiche, ffp2, Ffp3 e M95); tre milioni e ottocentomila guanti; un milione e trecentomila dispositivi tra camici, calzari, tute e cuffie. Tra gli altri materiali distribuiti anche 53mila tra occhiali e visiere, oltre 373 mila tamponi e kit diagnostici e 60 mila apparecchi sanitari. I dpi e il materiale consegnato proviene da acquisti diretti della Regione e della Protezione civile nazionale, oltre che da donazioni di privati

DATI NAZIONALI MAI COSI' CONFORTANTI - Dopo mesi durissimi con numeri di contagiati e morti troppo elevati l'Italia vede la luce. I dati di oggi sono più confortanti che mai. Il bollettino dei casi dice che i contagiati complessivi dall'inizio dell'epidemia sono adesso 225.886, dei quali 127.326 sono guariti e 32.007 sono deceduti. In questo momento le persone affette dal coronavirus in Italia sono 66.553.

Rispetto a lunedì, i casi totali sono aumentati di 451 pazienti (il giorno  prima erano 675); gli attualmente positivi sono diminuiti di 1.798 persone (differenza tra casi, morti e guariti del giorno); i guariti 2.150; i deceduti di 99. Sono 749 i malati in terapia intensiva, 13 in meno rispetto a lunedì. Le persone in isolamento domiciliare sono 55.597 su 66.553: l'83,5% del totale. Eseguiti, in un giorno, 36.406‬ tamponi: il totale nazionale ora è di 3.041.366 tamponi per una cifra di 1.959.373 casi testati. In quattro regioni, nelle ultime 24 ore, non si sono registrati nuovi contagi: si tratta di Umbria, Sardegna, Calabria e Basilicata.

 I DATI DELLE REGIONI - Nel dettaglio, i casi attualmente positivi sono 27.073 in Lombardia, 9.874 in Piemonte, 5.525 in Emilia-Romagna, 4.004 in Veneto, 2.573 in Toscana, 2.339 in Liguria, 3.826 nel Lazio, 2.315 nelle Marche, 1.673 in Campania, 1.995 in Puglia, 248 nella Provincia autonoma di Trento, 1.539 in Sicilia, 621 in Friuli Venezia Giulia, 1.413 in Abruzzo, 307 nella Provincia autonoma di Bolzano, 77 in Umbria, 380 in Sardegna, 60 in Valle d’Aosta, 401 in Calabria, 217 in Molise e 93 in Basilicata.

Il virologo Pregliasco ottimista. I dati di oggi «dimostrano che andiamo bene e ci fanno ben sperare per questa fase 2. Finalmente arrivano segnali positivi, nel complesso, anche dai numeri della Lombardia. Ricordiamoci però delle misure di distanziamento, perché è davvero facile rovinare il lavoro fatto». Così all'Adnkronos Salute il virologo dell'Università di Milano Fabrizio Pregliasco commenta i dati odierni della Protezione civile. Sull'evidente calo dei decessi, 99 nelle ultime 24 ore, «è un dato positivo ma ci dobbiamo aspettare che - osserva il virologo - visto che dovremmo avere a che fare con questo virus per molto tempo, ci saranno nuovi infetti e quindi anche decessi». Sulla possibilità che questo dato però possa arriva a '0' a fine mese, Pregliasco avverte che «sarà molto difficile».