La Regione Siciliana dice basta. Non ci sta e chiede i danni all'Anas per non aver realizzato e messo in sicurezza le strade e le opere infrastrutturali che doveva fare in tempi ben precisi e con i fondi stanziati.
"Un vero e proprio fallimento - afferma il presidente Nello Musumeci -, abbiamo atteso due anni e mezzo, ma se le opere pubbliche rimangono ferme, se per tirare su il pilone del ponte Himera non bastano cinque anni mentre a Genova il ponte Morandi è stato ricostruito in un anno, è chiaro che c'è qualcosa che non funziona. Noi non siamo più disposti ad accettare questo atteggiamento. Il 15 giugno formalizzeremo la richiesta di danni, sia d'immagine che economici".
Fa anche l'elenco delle tante opere non realizzate l'assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone: "E' colpevolmente inadempiente l'Anas nei confronti della Sicilia e del suo meraviglioso territorio. Avrebbe potuto fare molto di più. Due miliardi e duecento milioni nelle sue casse che rimangono bloccati anche da diciotto anni. La circonvallazione di Gela, finanziata nel 2003 trecento milioni di euro. Il primo progetto del lontano 2005 è soltanto un progetto definitivo e null'altro. Potremmo continuare con la Mazara-Marsala, la Catania-Gela che è solo una chimera. Ma anche la Agrigento-Palermo o la Caltanissetta-Agrigento, i cui lavori rimangono bloccati dal settembre 2018, mancano ancora 150 milioni di euro da spendere e non si muove nulla. L'impresa che dovrebbe essere cacciata rimane ancorata al lavoro e con il lavoro bloccato. Ecco perché abbiamo deciso con il presidente Musumeci di fare la vertenza. Da un lato chiediamo il risarcimento danni e dall’altro chiediamo al governo nazionale di darci la responsabilità di queste dieci opere delle quali chiediamo il commissariamento, affinché sia il governo dei siciliani a poter realizzare queste opere strategiche per la nostra economia e il nostro sviluppo”.