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09/06/2020 06:00:00

Porto di Marsala, le polemiche in consiglio comunale e l'attacco di Sturiano ad Ombra

 La questione del porto di Marsala è sempre al centro del dibattito pubblico e della politica. Nella seduta di consiglio comunale di mercoledì scorso, che si è tenuta, come da tradizione, ormai per questo periodo di emergenza sanitaria, in videoconferenza, si è tornati a discuterne anche con toni abbastanza polemici e accesi.

Alle interrogazioni rivolte al sindaco Alberto Di Girolamo, da parte di alcuni consiglieri si è poi aggiunto l’intervento del presidente del consiglio comunale Enzo Sturiano che ha replicato alle parole che l’ingegnere Massimo Ombra ha rilasciato nel corso di una intervista fatta dalla nostra redazione e che potete leggere qui.  

Tra gli interventi in aula, quello del consigliere Aldo Rodriquez (M5S) che ha detto come, per quanto riguarda il porto, in tutti questi anni si sia discusso tanto ma non si è fatto nulla e,  rivolgendosi al sindaco Di Girolamo, in qualità di presidente del comitato di vigilanza, ha chiesto come si sia mosso di fronte della revoca alla Myr e perché non l'ha comunicata subito al consiglio comunale.

Il sindaco Alberto Di Girolamo ha affermato che, sulla questione Porto, la sua Amministrazione ha ereditato un accordo che è stato ostacolato e che la stessa amministrazione non ha alcuna colpa, se il privato ha dichiarato problemi finanziari e non ha mai iniziato i lavori, causa questa della revoca regionale della concessione. "Né l’amministrazione comunale né il consiglio comunale hanno colpe, -  -  ha ribadito il primo cittadino -. Il privato alla fine dello scorso anno ci ha detto che non aveva i soldi per realizzare il porto. Il consiglio comunale di cosa può essere accusato, che responsabilità può avere: nulla. Da quando è stato firmato l’accordo di programma, aprile 2016, sicuramente nessuno ha creato più problemi. Se responsabilità c’è - continua il sindaco - e sicuramente c’è, è del privato che non è riuscito trovare i soldi per fare la realizzazione. Ora è la stessa Regioneconclude Di Girolamo - che deve decidere sui lavori di messa in sicurezza del Porto - approntando i relativi progetti - tenuto conto che il privato non vuole più fare quei lavori”.

"Rimando al mittente le dichiarazioni di Ombra rese a Tp24 - inizia così il suo intervento in aula il presidente Enzo Sturiano -. Sono dichiarazioni poco felici riguardo al sottoscritto e al Consiglio. Sono stato presente e siamo stati presenti. Noi non abbiamo mai ostacolato nulla. Abbiamo sempre accelerato e favorito chi voleva investire in questa città. Ci possono solo accusare di iperattivismo".

"Siamo rammaricati  - continua Sturiano - perché ci sentiamo presi in giro. Aggiungo che nessuna fidejussione era  a salvaguardia di questo passo indietro della Myr, con l’aggravante che molti operatori con concessione in scadenza ora hanno problemi. Il fatto che l’ing. Ombra dal 2016 - anno in cui ha sottoscritto l’accordo - non abbia mai presentato un progetto esecutivo non è una colpa addebitabile alla Politica. Bisogna avere un atto di umiltà e dire signori ci sono problemi. Non possiamo sentirci dire da Ombra: “Sono stato obbligato a firmare il contratto di programma”. Non c’è stato il coraggio di dire: “Signori, ho sbagliato a fare qualche calcolo. Anche ai migliori imprenditori può capitare, ma scagliare la responsabilità sugli altri, dicendo, che stiamo facendo sciacallaggio politico non lo permettiamo. Tutto questo non lo   permetto. Poi se l’ingegnere Ombra - conclude Sturiano - mi darà la possibilità di un dibattito pubblico, sono nelle condizioni di difendere me stesso e il consiglio comunale".

E dopo il duro intervento di Sturiano, è il consigliere Flavio Coppola ad intervenire sulla situazione del porto, affermando che: "dopo dieci anni è allarmante che Ombra si scagli contro la politica che ha solo favorito l’accelerazione dell'iter per realizzare l’opera pubblica".  Coppola ha sottolineato che il competitor della MYR - la società Adriatica - perse il ricorso perché la Myr proponeva nella sua progettazione anche la messa in sicurezza del porto. Cosa che ora dice di non potere più fare.