Su istanza dell’avvocato difensore Luigi Pipitone, è tornato di nuovo in libertà l’83enne marsalese Diego Angileri, che era stato posto agli arresti domiciliari lo scorso 16 giugno nell’ambito dell’operazione antimafia “Cutrara”, con la quale fu scompaginata la “famiglia” di Castellammare del Golfo.
Per Angileri, il Tribunale della Libertà ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare. Ed è già la seconda volta che ciò accade. Sempre su richiesta dell’avvocato Pipitone.
La prima volta era accaduto tre settimane dopo l’operazione antimafia “Scrigno” (il blitz che 5 marzo 2019 vide finire in carcere anche l’ex deputato regionale trapanese Paolo Ruggirello), quando Diego Angileri era tornato in libertà, insieme al figlio Salvatore, di 47 anni, il successivo 26 marzo.
Anche in quell’occasione, infatti, il Tribunale della Libertà di Palermo, in sede di riesame del provvedimento cautelare, accolse le argomentazioni dell’avvocato difensore Luigi Pipitone, annullando l’ordinanza per “mancanza di gravi indizi di colpevolezza”. Nell’indagine “Cutrara”, invece, Diego Angileri viene accusato di avere agito in concorso con il presunto capomafia di Castellammare, Francesco Domingo, detto “Tempesta”, per costringere, su input del boss trapanese Francesco Virga, un imprenditore agricolo castellammarese a cedere un vasto appezzamento di terreno che questi aveva in una contrada del Marsalese.