"Il fatto non sussiste”. Con questa formula il giudice monocratico Giorgio Lo Verde ha assolto un 24enne marsalese (A.M.) dall’accusa di guida in stato di ebbrezza dovuto all’assunzione di sostanza stupefacente del tipo “cannabinoidi”.
Reato contestato con l’aggravante di “aver provocato, in conseguenza della guida in stato di alterazione, un sinistro stradale”. Il fatto è datato 15 luglio 2018, quando A.M., con la sua Toyota Yaris, si recò a Mazara per andare in discoteca.
Nel corso del processo, però, l’avvocato difensore Leo Genna ha evidenziato che al Pronto soccorso dell’ospedale di Mazara al giovane non fu detto che al momento dell’accertamento (analisi delle urine) poteva, se voleva, farsi assistere da un legale.
E non è la prima volta che accade in un Pronto soccorso. Ciò ha reso nullo, ai fini processuali, l’accertamento. Dall’esame delle urine, inoltre, ha sostenuto ancora l’avvocato Genna, emerge la presenza di sostanze stupefacenti anche se queste sono state assunte parecchio tempo prima. Per accertare, invece, l’uso recente di droghe, ha evidenziato la difesa, bisogna fare le analisi del sangue.