Indagini chiuse per Norino Fratello. L'ex deputato regionale di Alcamo è accusato di aver messo su una rete di cooperative che lucrava sulla pelle dei migranti, gestendo dei centri di accoglienza.
Si tratta di una vicenda che abbiamo raccontato a fondo nei mesi scorsi su Tp24. Qui potete leggere uno dei nostri articoli.
Adesso, si apprende dall'Agi, le indagini sono chiuse e pertanto Fratello e gli altri hanno ricevuto l'avviso relativo.
Sono indagate 14 persone. Tra gli episodi al centro dell'inchiesta, anche quelli relativi alle minacce a Josè Libero Bonomo, avvocato di Alcamo, che aveva preso le difese di Luigi La Rocca, il "pentito" del sistema, che ha permesso di ricostruire la rete messa su da Fratello (noto alle cronache tra l'altro per aver patteggiato una condanna per mafia nel 2006). Poi nel 2018 venne arrestato, appunto, nell'inchiesta Brother.
Le vicende che hanno riguardato Bonomo hanno creato molte tensioni all'interno dell'avvocatura trapanese. Ne parliamo qui.
Nelle indagini spiccano anche i contatti con un altro ex deputato Giovanni Lo Sciuto, da poco di nuovo ai domiciliari per truffa e corruzione.
Durante le indagini i carabinieri registrano diversi contatti tra Norino Fratello ed esponenti politici per parlare di cooperative, bandi per l'accoglienza ai migranti, e altro. Ne parliamo qui.
Lo Sciuto ha negato ogni coinvolgimento, in una replica a Tp24.
Scrive l'Agi che, secondo i pm Fratello avrebbe percepito indebitamente dall'Inps delle indennità di maternità di cinque dipendenti, "in realtà mai corrisposta ai lavoratori". E' accusato anche di estorsione in concorso con Antonino D'Angelo e Benedetto Costantino, 73 enne sfuggito a un agguato di mafia e fratello di un indiziato mafioso ucciso nel 1989 dal latitante Matteo Messina Denaro.