Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
14/07/2020 06:00:00

Generale dei Carabinieri Sicilia su Giuseppe Barcellona: "intuito investigativo"

 Elevata professionalità, determinazione e premiante intuito investigativo.

Sono le qualità dell’appuntato scelto Giuseppe Barcellona, messe in risalto dal generale Giovanni Cataldo, comandante della Legione Carabinieri Sicilia.

Un compiacimento scritto durante il procedimento penale che aveva coinvolto il carabiniere in servizio a Castelvetrano, per una storia di trascrizioni di intercettazioni consegnate ad un suo ex superiore della Dia di Caltanissetta, senza aver seguito la procedura richiesta.

 

Oggi Barcellona si trova in servizio a Catania e qualche giorno fa gli è stata consegnata ufficialmente la lettera del generale Cataldo, inviata dal comando di Castelvetrano, che pubblichiamo di seguito:

Le esprimo il mio compiacimento per l’elevata professionalità, la determinazione e il premiante intuito investigativo da Lei evidenziati, tra novembre 2018 e febbraio 2019, in Partanna (TP), nell’indagine che consentiva di deferire alla competente A.G., in stato di libertà, 13 persone ritenute responsabili di truffa continuata in danno di quell’Ente Comunale e false attestazioni di presenza in servizio (cd assenteismo)”.

 

Il riferimento è alle indagini sui cosiddetti “furbetti del cartellino” del comune di Partanna, che sono state appunto coadiuvate dai carabinieri di Castelvetrano.

Durante l’orario di lavoro, tra il 2018 ed il 2019, cinque dipendenti del comune andavano in farmacia, in cartoleria, all’ufficio postale, al mini market a fare spesa, per poi rientrare in municipio con buste della spesa o il pane. In alcuni casi (ne abbiamo parlato qui), facevano pause caffè della durata di qualche ora.

 

Egidio Morici