Sono stati quasi tutte rigettate le istanze di scarcerazione delle misure cautelari nei confronti delle 13 persone coinvolte nell’operazione antimafia “Cutrara”, l’indagine dei carabinieri che ha riportato in carcere anche il boss di Castellammare del Golfo, Francesco Domingo, detto Ciccio Tempesta.
Solo un’istanza è stata accolta dal Tribunale del Riesame. Si tratta di quella presentata dall’avvocato Carmela Lo Bue, legale di Antonino Rosario Di Stefano, castellammarese di 51 anni, incensurato. L’uomo è accusato di favoreggiamento pluri-aggravato. Il Tribunale del Riesame, dopo la discussione sull’opposizione dell’avvocato Lo Bue, ne ha disposto l’immediata scarcerazione. A Di Stefano è stata adesso applicata la misura del divieto di dimora su tutto il territorio provinciale trapanese. Tutti gli altri arrestati nell’ambito dell’operazione “Cutrara” rimangono in carcere.
Il cinquantunenne, secondo le indagini della Procura della Repubblica di Trapani, avrebbe aiutato Domingo ad “eludere le investigazioni con più azioni esecutive – si legge nell’ordinanza – di un medesimo disegno criminoso”. In particolare l’incensurato castellammarese avrebbe fornito a don Ciccio Tempesta uno strumento in grado di rilevare la presenza di dispositivi di intercettazione ed inoltre favorito le comunicazioni riservate fra lo stesso boss e gli altri associati mafiosi. I fatti contestati sono quattro, fra il 12 aprile e il 10 dicembre 2016.