Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
21/07/2020 07:30:00

Mafia e droga a Palermo. Colpo alla famiglia di Corso Calatafimi: 15 arresti

 Nuovo colpo alla famiglia mafiosa di Corso Calatafimi a Palermo. Questa mattina sono state arrestate 15 persone dai carabinieri del nucleo provinciale che hanno dato esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip su richiesta della Dda.


Gli arrestati sono accusati a vario titolo di di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e detenzione e vendita di droga, commessi con l'aggravante delle finalità mafiose. Perchè l'organizzazione trafficava droga con l'ok dei vertici mafiosi del mandamento di Pagliarelli.


Alcuni degli elementi indiziari emersi nel corso dell'inchiesta Cupola 2.0 che scattò il 4 dicembre 2018 con la quale era stata smantellata la nuovacommissione provinciale di cosa nostra palermitana, che si era riunita per la prima volta il 29 maggio 2018.
In quel contesto erano state già tratte in arresto 10 persone ritenute appartenenti al mandamento mafiosodi Pagliarelli, tra cui Settimo Mineo, capo del mandamento mafioso, Filippo Annatelli, reggentedella famiglia mafiosa di Corso Calatafimi e Salvatore Sorrentino, referente del Villaggio Santa Rosalia.
La complessa indagine rivelava uno spaccato della realtà mafiosa palermitana e del suo diretto coinvolgimento in dinamiche legate al traffico e alla vendita al dettaglio di sostanze stupefacenti di diverso genere, i cui proventi, decurtati del guadagno dei singoli spacciatori individuati e autorizzati a smerciare droga dal sodalizio, confluivano nelle casse dell’organizzazione.