Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
24/08/2020 00:45:00

Entro autunno un gruppo di suore si trasferisce nel convento di Erice

 Entro autunno un piccolo gruppo delle Clarisse del Monastero “Sacro Cuore” di Alcamo potrebbe trasferirsi nell'ex convento dei Cappuccini di Erice.


Lo comunica la badessa, suor Maria Daniela Rolleri,  in una lettera aperta.

“Nell’agosto 2019 abbiamo iniziato gli interventi di restauro e ristrutturazione dell’ex convento, donatoci dai Frati Minori Cappuccini della Provincia di Palermo, per adeguarlo a monastero: un cantiere di Misericordia, perché solo grazie alle elemosina,  abbiamo potuto riedificare le antiche mura di clausura; una strada alternativa di accesso al cimitero, da permutare prossimamente con il Comune, per delimitare i necessari spazi della clausura; gli ambienti monastici del primo e secondo piano e parzialmente l’interno della chiesa con gli impianti e la nuova suddivisione dei luoghi celebrativi per l’assemblea, il presbiterio e il coro monastico”.
 
“Ad oggi – scrive Suor Maria -il monastero ericino si presenta come un cantiere, il cui primo stralcio di interventi sta per essere completato, dandoci la possibilità di trasferire forse entro l’autunno un piccolo gruppo di sorelle. Per il trasferimento di tutte 21 sarà necessario procedere con un successivo stralcio funzionale comprendente i tetti e le facciate, il piano terra, i piani interrati e i relativi impianti. Gli ultimi stralci interesseranno l’arredo liturgico della chiesa e del coro e il restauro delle opere d’arte,  infine la foresteria e gli spazi esterni".


"Con il lavoro delle nostre mani (confezione e restauro dei paramenti liturgici, legatoria e decorazione delle candele) e con l’aiuto dei benefattori non potremo riuscire a portare a termine l’intero cantiere - aggiunge la badessa delle suore del Sacro Cuore. Abbiamo bisogno che le istituzioni e la politica guardino con simpatia e fiducia a questo coraggioso progetto, che potrebbe dare un volto nuovo non solo alla nostra storia comunitaria, ma anche alla storia di Erice e di Trapani, della Sicilia e più oltre ancora… e potrebbe liberare tante risorse di bella e interiore umanità!”