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25/08/2020 07:44:00

Migranti in Sicilia: decide il Tar. La gaffe di Musumeci sui "campi di concentramento" 

 Sarà il Tribunale Amministrativo Regionale, il Tar, a decidere sulla singolare ordinanza del presidente della Sicilia, Nello Musumeci, che ha deciso di cacciare "per esigenze sanitarie" tutti i migranti dall'isola. Il Ministro dell'Interno ha chiarito che l'ordinanza non è valida, Musumeci non ha alcun potere, da qui la decisione del governatore di andare allo scontro. Sullo sfondo, l'assist politico a Salvini per riprendere la sua propoganda anti - migranti in vista delle elezioni regionali di Settembre.

Nella foga di attaccare il governo, Musumeci fa anche paragoni impropri: "Invece di rispondere con atti concreti sull'emergenza immigrazione, il governo centrale trova la soluzione: creiamo campi di concentramento, che chiamano tendopoli in un deposito militare a Vizzini, abbandonato da anni. Ci troviamo con tende che ci ricordano luoghi e scene da dimenticare assolutamente".

Il ministro per il Sud Giuseppe Provenzano critica l'ordinanza Musumeci sui migranti e le frasi, durissime, utilizzate dal presidente della Regione in conferenza stampa: "Il presidente Musumeci ha il dovere di governare la Regione non di aprire scontri istituzionali con lo Stato - dice Provenzano - di servire la Sicilia e i siciliani assicurando un numero di tamponi adeguato e facendo rispettare i protocolli di sicurezza, non di servirsene per fornire argomenti alla bieca campagna elettorale di Salvini nelle altre Regioni. Se vorrà affrontare i problemi, invece di strumentalizzarli utilizzando gli ultimi per alimentare la sua polemica politica, troverà il Viminale in prima linea impegnato a gestire in sicurezza la difficile situazione di Lampedusa. La precondizione è la serietà e il decoro istituzionale. Musumeci ha parlato di un Governo che vorrebbe aprire campi di concentramento: si informi con il suo assessore esperto di nazifascismo di cosa si tratta, e misuri le parole".

Riferimento, quest'ultimo, all'assessore Alberto Samonà finito nella bufera per un poemetto giovanile che inneggiava alle Ss di Hitler.