E’ slittata di sette giorni, in Tribunale, a Marsala, la requisitoria del pm della Dda Giacomo Brandini nel processo in corso davanti il Tribunale di Marsala a otto delle 16 persone coinvolte, tra arrestati e denunciati, nell’operazione antimafia “Pionica” del 12 marzo 2018.
Alla base del rinvio l’assenza di un avvocato difensore bloccato in casa perché in quarantena “preventiva” in attesa di sapere l’esito del tampone fatto per accertare se affetto o meno dal Covid-19.
Il pm Brandini terrà, quindi, la prima parte della sua requisitoria mercoledì prossimo, per poi concluderla, con richieste di condanne, o assoluzioni, nell’udienza del 7 ottobre. La vicenda centrale del processo è la vendita all’asta dell’azienda agricola (60 ettari) che la salemitana Giuseppa Salvo aveva ereditato in contrada Pionica (Santa Ninfa). Secondo l’accusa, Michele Gucciardi, con l’agronomo vitese Melchiorre Leone (già condannato, in primo grado, dal gup di Palermo a 9 anni e 4 mesi), avrebbe prima scoraggiato i possibili acquirenti dell’azienda e poi, dopo che l’alcamese Roberto Nicastri, fratello del “re dell’eolico”, dopo averla comprata all’asta per 130 mila euro per rivenderla per 530 mila euro alla “Vieffe” dei palermitani Vivirito e Ficarotta, preteso per questi ultimi i diritti di reimpianto dei vigneti. Per la difesa, invece, la cessione dei diritti di reimpianto rientrava nella cifra pagata per la vendita dei terreni.