“Abbiamo preparato il sistema sanitario regionale ad accogliere i pazienti Covid ma soprattutto a continuare l’attività sanitaria normalmente”, lo ha detto l’assessore alla salute Ruggero Razza che ha tracciato un bilancio ma anche fatto il punto sulla situazione Coronavirus in Sicilia nel corso di una conferenza stampa.
Intanto a Marsala si registra dopo quattro mesi un ricovero in terapia intensiva, nonostante l'ospedale marsalese non può, secondo quanto stabilito dalla Regione, ricevere pazienti Covid.
“Al 15 settembre a fronte di 407mila tamponi ci sono 5306 casi positivi, ai quali si aggiungeranno quelli di oggi - dice Razza - . Sono 1800 i positivi nell’Isola e con la giornata di oggi saranno circa 1900. Gli ospedalizzati sono 136 ricoverati e 16 in terapia intensiva. Questo significa che si ha un impatto molto più basso dell’ospedalizzazione anche perché è migliorata la capacità di risposta del sistema.
“L’incidenza dei positivi sui tamponi effettuati e dell’1,7%. Questo rapporto ci dice che la Regione ha saputo effettuare un’ottima operazione di screening. Con i 187mila test sierologici, si arriva a quasi 600 mila casi testati - continua Razza -".
Gli altri numeri comunicati da Razza - 450 i migranti positivi a cui vanno aggiunti quelli che sono risultati positivi nei luoghi di destinazione. Ad oggi sono 340 i migranti che sono in quarantena che si trovano o negli hotspot, o sulle navi o negli altri centri di accoglienza.
Con l’inizio della scuola il presidente Musumeci ha richiesto l’utilizzo dello screening attraverso i tamponi rapidi che si stanno utilizzando già in aeroporto, che consentiranno in pochi minuti la verifica della positività.
Razza spiega cosa è cambiato rispetto allo scorso aprile e al picco dei ricoverati in Sicilia - "Il 6 aprile erano 637 i pazienti ricoverati e in terapia intensiva avevamo una settantina di persone. Oggi che cosa è cambiato: la nostra capacità di azione è aumentata, ed è aumentata la presenza dei dispositivi individuali, esistono ora i percorsi che sono stati tracciati in quell'occasione e che possono essere immediatamente attivati".
"Le strutture a fisarmonica" - "Abbiamo fatto le previsioni e le abbiamo attuate come modello sulla città di Palermo. Un modello a fisarmonica, il sistema sanitario può aprire le strutture a seconda del fabbisogno. Gli screening rapidi consentiranno di ridurre le attese - continua Razza -. Le strutture ospedaliere sono già individuate e sanno già il percorso che devono seguire".
Non bloccheremo più le altre cure e prestazioni sanitarie - Razza poi afferma che non succederà più quello che è accaduto ad inizio epidemia, quando si è bloccato in Sicilia, ma un po' in tutta Italia, tutto il sistema delle cure delle altre patologie. "All’inizio dell’epidemia noi abbiamo paralizzato le attività ospedaliere e ambulatoriali azzerando la presenza dei cittadini nei pronto soccorso e allungato il tempo delle prestazioni ambulatoriali. In questa fase abbiamo ritenuto un errore non curare chi non ha il Covid. Ci sono centinaia di pazienti che attendono cure e non possiamo più farli aspettare. Da un lato abbiamo preparato il sistema ad accogliere il numero di pazienti Covid che gradualmente saranno necessari e, dall’altro, continueremo e abbiamo il dovere di curare i malati oncologici, i cardiopatici, non possiamo permetterci di bloccare tutto nuovamente. Complessivamente - conclude l'assessore alla Salute - il quadro è di un sistema sanitario reattivo".