20,20 - C'è un nuovo caso di Coronavirus a Campobello di Mazara, il primo di questa seconda ondata di contagi. E' ricoverato all'ospedale "Abele Ajello" di Mazara del Vallo. Si tratta di un uomo originario di Palermo ma residente a Campobello, nella frazione di Torretta Granitola.
L’uomo è rientrato da qualche giorno da un viaggio al Nord Italia e negli ultimi giorni ha accusato dei sintomi.
Il nuovo caso di Coronavirus a Campobello è confermato dallo stesso primo cittadino Giuseppe Castiglione, che fa un appello ai suoi concittadini, invitandoli a rispettare le regole anticovid.
18,05 - Salgono a 310 gli attuali positivi al coronavirus in provincia di Trapani. Due in più rispetto a ieri. Si sono registrati 3 nuovi contagiati e un guarito in più. C'è un ricoverato non in terapia intensiva in più. Ecco i dati nel dettaglio.
Alcamo 32; Buseto Palizzolo 17; Calatafimi-Segesta 8; Campobello di Mazara 1; Castellammare del Golfo 7; Castelvetrano 16; Custonaci 4; Erice 23; Favignana 1; Gibellina 0; Marsala 31; Mazara del Vallo 11; Paceco 0; Partanna 11; Poggioreale 1; Salaparuta 5; Salemi 66, Santa Ninfa 9; Trapani 49; Valderice 9; Vita 2, San Vito Lo Capo 2; Petrosino 5. Ricoverati non in terapia intensiva 16 Guariti 211, isolamento domiciliare obbligatorio 293, decessi 9, ricoverati in terapia intensiva 1.
18,00 - Sono 107 i nuovi positivi al Covid19 in Sicilia nelle ultime 24 ore. Di questi 7 sono migranti ospitati nel centro di prima accoglienza di Lampedusa.
Salgono così a 2659 i contagiati, 282 ricoverati in ospedale, 14 dei quali in terapia intensiva; 2.377 in isolamento domiciliare. I tamponi eseguiti sono stati 4.202. Si registrano anche 2 nuove vittime del virus che portano il totale dei decessi a 308 dall'inizio dell'epidemia nell'isola. La vittime sono state registrate a Messina dove è deceduta una donna di 78 anni e a Catania dove la vittima è un uomo di 79 anni. I guariti di oggi sono 29. Sul fronte della distribuzione fra province a Palermo 66 nuovi casi anche se 7 sono migranti ospitati nell'hotsport di Lampedusa, poi c'è Catania con 14 nuovi positivi, Enna 10 casi, Caltanissetta e Messina 6 casi per ciascuna provincia, poi 3 contagi a Ragusa e 1 ciascuno nelle province di Trapani e Agrigento.07,00 - Aumentano ancora i positivi nel trapanese. Sono 308 i contagi e ieri si è registrato il primo caso a Favignana, una nuova vittima e anche un primo caso di ricovero in terapia intensiva dopo la riapertura.
I 308 positivi sono così distribuiti: Alcamo 32; Buseto Palizzolo 17; Calatafimi-Segesta 8; Campobello di Mazara 0; Castellammare del Golfo 7; Castelvetrano 14; Custonaci 4; Erice 23; Favignana 1; Gibellina 0; Marsala 31; Mazara del Vallo 11; Paceco 0; Partanna 11; Poggioreale 1; Salaparuta 5; Salemi 67, Santa Ninfa 9; Trapani 49; Valderice 9; Vita 2, San Vito Lo Capo 2; Petrosino 5. Ricoverati non in terapia intensiva 15 Guariti 211, isolamento domiciliare obbligatorio 292, decessi 9, ricoverati in terapia intensiva 1.
Primo caso a Favignana - E ieri per la prima volta dall'inizio della pandemia si è registrato il primo caso a Favignana. Si tratta di un detenuto del carcere. "Il caso di positività al Covid-19 nell’isola di Favignana è un caso circoscritto - ci dice il commissario Valenti -. Si tratta di un detenuto che, rientrato in carcere dopo un permesso premio, ha accusato uno stato febbrile ed è stato sottoposto a tampone che ha dato esito positivo. L'uomo si trova in isolamento in carcere".
Aumentano ancora i casi di Coronavirus a Salemi - Sono 67. Il numero più alto in provincia di Trapani. Il Sindaco Domenico Venuti invita tutti alla calma: "Ho appena ricevuto notizia di tre nuovi contagi - annuncia -. Riguardano un ambito già circoscritto. Il totale dei contagiati sale a 67. Lo screening in città da parte dell'Asp di Trapani prosegue. Il panico non aiuta, servono invece comportamenti molto rigorosi e la massima attenzione nei gesti quotidiani".
Nuovo caso a Mazara - Ieri si è registrato un altro positivo al Covid-19 a Mazara del Vallo. Si tratta di una donna che nei giorni scorsi è stata a contatto con una persona risultata positiva al virus. Tutta la famiglia è già stata sottoposta a quarantena e disposti i tamponi.
E il sindaco di Marsala, Alberto Di Girolamo è tornato a chiedere una nuova ordinanza al presidente Musumeci che metta al riparo i cittadini da nuovi contagi. "Caro Musumeci, abbiamo già perso troppo tempo - scrive il sindaco - firmi subito un'ordinanza che abbia delle basi scientifiche e che eviti il rischio di contagi. Non è questo il tempo di tastare gli umori dell'opinione pubblica per paura di perdere consenso annunciando un'ordinanza che ancora non c'è. Si adoperi inoltre per fare più tamponi a risposta immediata e per avere più forze dell'ordine in grado di controllare il rispetto delle regole anti Covid-19".
I casi in Sicilia - 10 i nuovi casi in Sicilia su 5.558 tamponi eseguiti, su un totale di 464.469 da inizio emergenza. Nelle ultime 24 ore, non sono stati registrati decessi e il numero delle vittime complessive rimane di 306. Il totale delle persone attualmente positive in Sicilia arriva a 583 (+53), mentre i casi totali da inizio pandemia passano a 6.576. Le persone ricoverate con sintomi sono 255, di cui 13 in terapia intensiva, mentre sono 2.315 i soggetti in isolamento domiciliare. I guariti/dimessi dall’inizio dell’emergenza sono 3.687 (+57). Dei nuovi casi registrati 23 sono nella provincia di Palermo, 24 a Catania, 2 a Messina, 4 a Siracusa, 2 a Ragusa, 7 ad Agrigento, 45 a Trapani, 3 a Caltanissetta. Nessun caso nella provincia di Enna.
Nuova ordinanza di Musumeci - Il presidente della Regione Nello Musumeci annuncia la nuova ordinanza che dovrebbe ruotare attorno a due punti fondamentali Il primo: l'obbligo di mascherina sempre, a qualsiasi ora del giorno e della notte, sia al chiuso ma anche all'aperto. Dovrà indossarla anche chi passeggia in strada, indistintamente, da solo o in mezzo alla folla e a prescindere dal metro di distanza dalle altre persone. Il secondo, riguarda, invece, la movida e il pugno duro che verrà usato per evitare gli assembramenti in strada e nei locali.
Vaccini, Federfarma: "Mancano le dosi, disponibili ad aiutare i medici di base - “Ottobre è arrivato e occorre che la popolazione attiva esclusa dalle campagne obbligatorie per le fasce protette si vaccini subito volontariamente contro l’influenza, che presenta sintomi simili all’infezione da Covid-19, in modo da aiutare i medici, nel periodo del picco, a fare diagnosi differenziate ed evitare di intasare le strutture sanitarie di falsi casi sospetti così come di pazienti con complicazioni da influenza. Ma le dosi da distribuire nelle farmacie sono introvabili e il rischio è di partire in ritardo, considerato che il vaccino inoculato si attiva dopo 15 giorni e che il picco nel 2019 è stato a dicembre”.
Lo ha affermato Marco Cossolo, presidente nazionale di Federfarma, in conferenza stampa a Palermo, dove il presidente di Federfarma
Bergamo, Gianni Petrosillo, riceverà il “Premio Coraggio Emanuela Loi” per la determinazione con cui, pur avendo contratto il Covid-19, ha
continuato a garantire la distribuzione dei farmaci in quelle “zone rosse”.
“Questo accade perché – ha spiegato Cossolo – le Regioni, per coprire il più possibile le categorie a rischio, quest’anno hanno aumentato di
oltre il 40%, e in alcuni casi raddoppiato, come in Sicilia, l’acquisto di vaccini: in tutto hanno comprato 16,7 milioni di dosi, impegnando di fatto l’intera produzione programmata dalle industrie farmaceutiche quest’anno per l’Italia”.
“Il ministro della Salute, Roberto Speranza – ha aggiunto Cossolo – ha ascoltato le nostre richieste invitando la Conferenza Stato-Regioni a
rimodulare questi acquisti. Ciò ad oggi ha comportato una disponibilità per tutte le farmacie italiane di appena 250mila dosi, un numero troppo esiguo. Stimiamo, infatti, che in Italia servano altri 1,25 mln di dosi per vaccinare buona parte della popolazione attiva, che rappresenta il motore produttivo del Paese. Riceviamo chiamate da moltissime aziende che chiedono di potere vaccinare i loro
dipendenti. Siamo molto preoccupati”.
“Fra rientri al lavoro e apertura delle scuole, ottobre sarà un mese difficile e complicato per la diffusione dei contagi – incalza Roberto
Tobia, segretario nazionale di Federfarma – . Questo sarà un altro banco di prova per il Paese: occorre, quindi, trovare subito una soluzione per consentire alla popolazione attiva di vaccinarsi tempestivamente contro l’influenza. Noi chiediamo al ministero di rendere disponibili per le farmacie i ‘resi’, cioè le dosi non utilizzate dalle Aziende sanitarie, nella misura di almeno il 10% del totale dei vaccini. Inoltre, si può sopperire anche ricorrendo all’importazione di vaccini dall’estero, che però deve essere autorizzata dall’Aifa”.
Tobia rileva poi che “sarà difficile persino vaccinare le fasce protette dalle campagne vaccinali gratuite delle Regioni: infatti, medici e pediatri di base lamentano difficoltà legate alla carenza di spazi e attrezzature idonei. Noi farmacisti siamo a disposizione per aiutare i medici di base: stiamo seguendo i corsi organizzati dall’Utifar per inoculare il vaccino in farmacia. Una possibilità che viene già consentita in 14 Paesi europei e in 60 nel mondo. In Italia, invece, i farmacisti non possono farlo: lo vieta un regio decreto del 1934, che in questa fase di emergenza è opportuno modificare”.
I casi in Italia - Cala la curva epidemica in Italia: 1.869 casi oggi, contro i 1.912 del giorno preceente, ma con meno tamponi (104.387, circa 3mila meno di ieri). Il totale delle persone colpite da Covid sale così a 308.104. In diminuzione anche i decessi, 17 (ieri 20, giovedì erano 23), per un totale di 35.818. I guariti nelle 24 ore sono 977 (contro i 954 di ieri), e sono in tutto 223.693.