E’ il tunisino Fares Mahersi, di 22 anni, senza fissa dimora, il giovane che sabato scorso, intorno alle 13.15, gridando più volte “Allah Akbar”, ha scardinato la porta d’ingresso della chiesa e del convento Sacro Cuore di Gesù, nel centro storico di Mazara del Vallo, mettendo poi a soqquadro alcune stanze al primo piano, i locali dove vivono le suore, le “Figlie di Maria Missionarie”, che in quel momento, però, perché erano a pranzo nel refettorio.
Avvisati da un uomo che abita di fronte al convento, carabinieri e poliziotti intervennero scovando il nordafricano, che nel frattempo si era nascosto, e bloccandolo. Era nudo e, secondo la polizia, ubriaco. E continuava a urlare “Allah akbar”. Il giudice monocratico di Marsala Lorenzo Chiaramonte ha convalidato l’arresto, ma poi ha rimesso in libertà il giovane, con “nulla osta” all’espulsione dal territorio italiano. Il processo è stato fissato per il 26 ottobre, quando l’avvocato difensore, il mazarese Carmelo Prestifilippo, valuterà se chiedere riti alternativi (abbreviato o patteggiamento), con possibilità di chiedere una perizia psichiatrica per accertare se Mahersi è in grado di intendere e di volere. Dall’udienza di convalida, intanto, sarebbe emersa l’estraneità di Fares Mahersi ad ambienti fondamentalisti islamici. I reati che gli vengono contestati sono violazione di domicilio e danneggiamento aggravato. Nel suo raid, oltre a gettare una valigia e carte nell’atrio del convento, facendole volare da una finestra dei locali al primo piano, rompere vetri e mobilio, ha anche scaraventato sul pavimento, frantumandola, anche una statua del Cristo.