Un piccolo colpo di scena si è registrato nel processo che davanti al giudice monocratico Bruno Vivona vede il 51enne marsalese Carlo Marino imputato per disastro ferroviario colposo.
Il video, ancora su You tube, che la mattina del 14 novembre 2018 ha immortalato il treno che al passaggio al livello di viale Regione Siciliana, in contrada Triglia Scaletta, a Petrosino, il Fiat Doblò blu “imprigionato” tra le sbarre travolto dal treno in corsa non è stato acquisito agli atti del processo.
A farlo notare, in aula, è stato l’avvocato difensore dell’imputato, Vito Cimiotta, dopo che il primo teste ascoltato dal giudice monocratico Bruno Vivona, un vigile urbano di Petrosino, ha dichiarato di essere arrivato sul posto con i suoi colleghi dopo il fatto e di avere desunto la dinamica dell’incidente da un video che girava sui social.
A questo punto, l’avvocato Cimiotta ha replicato che “agli atti del processo non vi è alcun video e pertanto quello che ha rappresentato la polizia municipale non potrà essere provato attraverso un video che giuridicamente non esiste”.
Il 15 dicembre verranno ascoltati altri vigili e poliziotti. Ad inchiodare, comunque, Marino alle sue responsabilità è il fatto che il furgone travolto dal treno in corsa è il suo. Prima del violentissimo impatto, Marino, con ampi gesti, tentò disperatamente di farsi notare dal macchinista, affinché questi frenasse. Ma ormai, probabilmente, era troppo tardi. Le conseguenze furono: auto distrutta, danneggiamento del muro della garitta del passaggio a livello e ritardi nel traffico ferroviario.