Mentre fuori c'è una crisi economica spaventosa, i deputati regionali siciliani che fanno? Si aumentano la pensione.
Gli aumenti sono da 500 a 800 euro al mese. Secondo i calcoli dei pentastellati, versando 2.760 euro per 5 anni i parlamentari si porteranno casa 34 mila euro in più di trattamento di fine mandato. Mentre versandone 4.400 euro in più per 10 anni, il gruzzoletto sarà di 44 mila euro.
"Faremo di tutto perché si possa tornare indietro e per questo abbiamo presentato due disegni di legge”. Lo afferma il capogruppo del M5S all’Ars , Giorgio Pasqua.
Il 28 novembre 2019 L'Ars aveva approvato una legge che prevede il calcolo della pensione non soltanto sui contributi versati per l’indennità, ma anche per la diaria. “In questi giorni – spiega Pasqua – hanno dato il via libera agli uffici, secondo quanto previsto dalla legge, per procedere ai calcoli”.
Il nuovo meccanismo “si traduce in un auto aumento degli assegni. Sappiamo che la stragrande maggioranza dei deputati ha firmato per il ricalcolo dei contributi, sarebbe bene capire se anche Musumeci, che a parole si straccia le vesti per le categorie commerciali in sofferenza per il Covid, lo ha fatto.
Sarebbe un fatto inaccettabile“.
“È uno scandalo – continua Pasqua – aumentarsi la pensione in un momento storico in cui parecchi siciliani non riescono a mettere assieme il pranzo con la cena, considerato che nemmeno un euro si è finora visto della Finanziaria regionale, la cosiddetta Finanziaria di guerra” Il M5S ha depositato due ddl per mettere ordine alla normativa delle pensioni, facendo confluire i contributi all’Inps o alle altre casse pensionistiche, alle quali versavano in precedenza i deputati, abrogare la norma che consente il calcolo dei contributi su indennità e diaria e tagliare lo stipendio dei deputati dagli attuali 11.100 euro lordi a 8.000 euro.