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23/11/2020 06:00:00

Sanità e coronavirus, Sicilia nella bufera 

 Doveva diventare bellissima, non solo la Sicilia, ma anche la Sanità. Invece, al giro di boa di questo governo regionale, si contano più le falle che le riforme annunciate.

L’assessore alla Salute, Ruggero Razza, è stato colpito dall’onda dell’audio inviato dal dirigente del dipartimento strategico e programmazione, Mario La Rocca, ai vertici delle nove ASP siciliane.

L’audio in verità non dice quasi nulla, mostra solo una incazzatura sostenuta, sicuramente non adeguata nei toni, ma la pressione del momento la potrebbe giustificare. Quello che invece non è adeguato è il modo con cui Razza minimizza l’allarme lanciato dai medici, attraverso il sindacato Cimo, sulla mancanza dei posti letto in Terapia Intensiva. C’è un numero: 210 posti letto in meno rispetto a quelli effettivamente caricati, il risultato lo hanno ottenuto incrociando i dati.

 

Cosa sia accaduto e quanti effettivamente siano i posti letto attivati ce lo diranno gli ispettori del Ministero della Salute congiuntamente ai Nas. Il governo nazionale di fronte a queste accuse così forti e dirette, con dati alla mano, non può starsene a guardare. Lo stesso Razza ha chiesto che gli ispettori ministeriali arrivassero per verificare che in realtà è tutto in ordine.

 

Ma c’è ancora un dato di fatto dal quale non si può prescindere: quello che dice l’assessore, rassicurando continuamente tutti sulla situazione sotto controllo, e quello che invece denunciano, anche in forma anonima, medici e infermieri oltre che pazienti. Che ci sia una volontà da parte del personale sanitario di creare caos ad hoc non ci crede nessuno. Ci sono delle criticità che non sono appurate, evidenziate, prese in carico e risolte.

E la sanità non è una questione di credibilità o di speranza, la sanità si basa su dati di fatto incontrovertibili. I posti letto ci sono o no. I medici ci sono o no.

Per l’assessore regionale i posti letto ci sono: “Io ho la responsabilità di guidare oggi, nel corso di una emergenza, il comparto più difficile dall’amministrazione regionale,  ho quindi il dovere di non alimentare polemiche con nessuno. I cittadini siciliani alla fine dell’emergenza giudicheranno. Ho la consapevolezza che noi abbiamo fatto con onore tutto quello che dovevamo fare. Ciò che ha fatto il governo Musumeci quando si è insediato, trovando un numero esiguo di posti letto in Terapia Intensiva, è un lavoro molto impegnativo. Capisco la polemica politica e sindacale ma abbiamo il dovere di testimoniare la verità”.

Dalle opposizioni spirano venti di guerra, Pd che M5S chiedono le dimissioni sia di Razza che del dirigente La Rocca, il 25 novembre approderà in Aula la mozione di censura per l’assessore, mentre il Pd è pronto a depositare un esposto alla Procura della Repubblica. Questa mattina i pentastellati e i dem terranno una conferenza stampa congiunta per fare il punto della situazione.
Il governo nazionale, nel frattempo, chiede maggiore chiarezza su tutta quanta la vicenda, dal Ministro Francesco Boccia al vice Ministro Giancarlo Cancelleri è un susseguirsi di comunicati stampa.
P

er la maggioranza che sostiene il governo regionale sia Pd che M5S stanno mistificando la realtà, sono certi che Razza abbia agito bene e nell’interesse dei siciliani.

Adesso gli occhi sono puntati alla data del 30 novembre, il piano regionale prevede 416 nuovi posti letto in Terapia Intensiva, 2384 posti in degenza ordinaria, 812 per i casi a bassa complessità.