Il 3 dicembre è la “Giornata internazionale delle persone con disabilità”. Giornata nata per promuovere una più ampia sensibilizzazione sui temi della disabilità, sostenere la piena inclusione in ogni ambito di vita, con momenti di riflessione perché si riduca ogni forma di discriminazione o violenza.
L’Agenda 2030 sottolinea l’importanza di non lasciare nessuno indietro riservando particolare attenzione alle persone con disabilità, rimuovendo ostacoli architettonici, culturali e sociali, potenziando il servizio sanitario nazionale e lei strutture sociali per una reale fruizione dei servizi da parte di tutte le persone.
Temi che devono restare al centro dell’attenzione di chi governa, in ambito nazionale e locale.
Durante la pandemia le difficoltà dei soggetti più fragili si sono amplificate e nella stessa misura è calata l’attenzione di chi dovrebbe occuparsene, affrontando in primo luogo i problemi di isolamento che vivono i diversamente abili, in particolar modo coloro che hanno terminato il percorso scolastico, spesso unico luogo di aggregazione e socialità.
In ogni ambito le politiche sociali sono al centro del dibattito, dall’Europa alle Regioni, ai Comuni. Grandi investimenti sono previsti nel ricovery fund per la coesione sociale. Sarà importante investirli in modo che si assicurino servizi concreti, dall’infanzia -quindi di riflesso anche alle donne e all’occupazione femminile in generale-, agli adolescenti, agli anziani, ai disabili.
Investire sulle nuove infrastrutture, senza trascurare i lavori già in cantiere e programmate per il futuro dalla precedente amministrazione, come il Social Housing di Amabilina, il Parco di Sappusi (già avanti con i lavori), il Centro Sociale e il campo di calcio di via Istria non ancora aperto, seppur i lavori sono terminati da mesi. Senza dimenticare l’asilo nido di contrada Bosco già finanziato.
In questo momento di pandemia in cui ci si appresta a vivere una fase inedita, una vita con abitudini diverse, lo smart working, la Didattica Digitale Integrata e non sappiamo quali saranno le conseguenze a lungo termine di queste modalità, chi si occupa di politiche sociali, sa che nascono nuovi fenomeni che vanno seguiti con attenzione.
Il fenomeno del “ritiro sociale”, per esempio, vivere isolati nelle proprie case e provare disagio a uscire e socializzare. Un problema serio che coinvolge molti adolescenti che vivono in solitudine e non sempre in spazi adeguati. Il problema si amplifica se si tratta di giovani con disabilità.
Occorre far sentire la vicinanza delle istituzione alle famiglie. Le istituzioni scolastiche stanno facendo un gran lavoro per mantenere costante la presenza e i contatti con tutti gli studenti, cercando in ogni modo di non lasciare indietro nessuno, offrendo dispositivi che consentono il collegamento a buona parte della comunità. Ma ciò non basta!
Manca la presenza della politica locale. Manca un Assessore alle politiche sociali. La scelta del neo Sindaco di non nominarlo, in un periodo di così grave disagio socio economico, in cui il divario tra ricchi e poveri è sempre più ampio, è incomprensibile. Non si può dare supporto concreto ai soggetti più fragili, se non si individua una figura che possa indirizzare al meglio il Settore dei servizi sociali che, seppur formato già da personalità dotate di grande sensibilità (nella prima ondata Covid-19 si sono spese con abnegazione per dare risposte urgenti alla grande richiesta di aiuto che arrivava), richiede un indirizzo politico che si individua nella figura assessoriale, che sia riferimento per tutti.
Ritengo che sarebbe stato opportuno nominare, oltre che l’Assessore, anche il Garante della disabilità e non onerosi esperti per i servizi sociali. La figura del Garante è un segno di civiltà per molti comuni, e il regolamento per la nomina è costato mesi di dibattiti, di commissioni, di contestazioni davanti al Palazzo VII aprile. Come previsto dalla commissione politiche sociali di cui ero componente, è una figura a titolo gratuito, ma che affronta direttamente, con competenza e sensibilità le problematiche legate alla disabilità.
Sarebbe servito ad esempio a sollecitare per l’inefficienza del trasporto comunale dei disabili, i pulmini che garantiscono agli stessi di gestirsi in autonomia. Solo uno dei tanti aspetti che si deve risolvere e in tempi celeri.
Sarebbe stato un bel gesto della neo amministrazione nominare il Garante per il 3 dicembre. Spero non passino ancora mesi o anni.
Le mie sono riflessioni a voce alta e condivise, perché al centro dell’agenda di chi amministra non possono venir meno i DIRITTI di tutti, ma soprattutto dei soggetti più fragili della nostra comunità. Occorre programmare servizi mirati che arrivino dentro le mura di casa, anche di chi non ha il coraggio di esporsi e chiedere aiuto.
Disabilità e Garante, servizi telefonici per dare informazioni agli utenti, per assistenza psicologica, per fornire informazioni anche attraverso la collaborazione e il supporto degli enti del terzo settore.
Un comune come Marsala, in una fase epocale come quello della pandemia da covid-19, richiede un maggiore sforzo nelle politiche sociali, prima che arrivi la terza ondata, con nuovi disagi e problemi da affrontare, perché nessuno resti indietro.
Prof.ssa Linda Licari