Colpi di scena e momenti di grande tensione, con reciproche accuse, tra le opposte parti continuano a caratterizzare il processo che davanti al giudice monocratico di Marsala Annalisa Amato vede imputati, per stalking e diffamazione in danno della 52enne insegnante salemitana Teresa Angelo, il salemitano Giuseppe Giammalvo, di 68 anni, imprenditore del settore calcestruzzi, e Maurizio Crocchiolo, di 54, dipendente dell'ufficio igiene Asp di Castelvetrano.
In luglio, in aula, Crocchiolo affermò, a sorpresa, che fu più volte minacciato da Giammalvo, respingendo le accuse contestate e aggiungendo che tutte le telefonate tra lui e Giammalvo in concomitanza ai fatti denunciati erano perché l’imprenditore gli telefonava continuamente, tenendolo sotto pressione per sapere fatti sulla Angelo.
E lui non ne poteva più di questa situazione. Si sentiva oppresso da Giammalvo. Adesso, però, nell’ultima udienza, il colpo di scena. “Giammalvo non mi ha minacciato” ha dichiarato Maurizio Crocchiolo.
Non è chiaro il motivo del dietro-front. Nella stessa udienza, intanto, il difensore di Giammalvo, l’avvocato Calogera Falco, ha prodotto la registrazione di un dialogo tra i due imputati (effettuata con il telefonino da Giammalvo ai primi di dicembre del 2017) in cui il Crocchiolo direbbe di essere l’autore di alcune scritte diffamatorie contro Teresa Angelo. La registrazione è stata ammessa dal giudice Amato e il legale di parte civile, l’avvocato Giuseppe Ferro di Gibellina, ne ha chiesto la trascrizione. Chiedendo anche che il perito che verrà nominato giovedì prossimo descriva anche il tono (eventuali risate comprese) della conversazione. Nel corso della deposizione di Crocchiolo, inoltre, momenti di tensione e accuse reciproche si sono registrati tra l’avvocato Ferro e il suo collega Giovanni Messina, uno dei due legali dell’imputato castelvetranese. L’avvocato Messina ha accusato la controparte di cercare la ribalta mediatica e di ciò, ha detto, avrebbe interessato il Consiglio dell’Ordine degli avvocati. Ferro ha replicato che sarebbe stato lui a interessare l’Ordine degli avvocati per le notizie “false”, ha affermato il legale di parte civile, fornite dalla difesa di Crocchiolo agli organi d’informazione.