Tracce di sangue nella casa di Angela Stefani. E' quanto hanno rilevato i Ris di Messina nell'abitazione di Salemi in cui viveva la donna scomparsa nel gennaio 2019. Il rinvenimento delle tracce di sangue è stato raccontato dal Colonnello Carlo Roman e dal maggiore Enrico De Luise del Ris di Messina sentiti nell'ultima udienza del processo che si celebra in Corte d'Assise a Trapani a carico di Vincenzo Caradonna, compagno della Stefani, accusato dell'omicidio e dell'occultamento del cadavere della donna.
Gli ufficiali del Ris di Messina hanno effettuato gli accertamenti nella casa in cui viveva Angela Stefani insieme a Caradonna. Sono stati trovati schizzi di sangue che corrispondono a quelli di Angela Stefani, confermato dopo il confronto con il dna del figlio. Lo studio del luogo del delitto ha permesso di ricostruire la dinamica dell'omicidio. Il tutto sarebbe avvenuto nel soggiorno, dove c'è anche un letto matrimoniale. Qui stava distesa la donna mentre sarebbe stata colpita. Poi sembra che abbia provato ad alzarsi ma è stata colpita ancora alla testa, fino a perdere la vita dopo l'ennesimo colpo mentre si trovava già per terra.
Sei colpi in totale con un oggetto contundente sferrati con la mano sinistra, ma non per forza chi ha ucciso la donna sia mancino, ha detto il colonnello dei Carabinieri nella sua testimonianza. Proprio per questo l'avvocato dell'imputato, Melchiorre Palermo, ha chiesto una perizia per accertare se Caradonna sia o meno mancino.