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10/12/2020 00:00:00

Sicilia, il Recovery Plan prevede l'alta velocità ma non il ponte nè un aeroporto hub

  Niente ponte sullo stretto né aeroporto intercontinentale. Nel Recovery Plan per la Sicilia è prevista l’alta velocità ferroviaria, un auditorium a Palermo, piccole centrali elettriche per le isole minori siciliane.

Un auditorium all’interno dell’ex Manifattura tabacchi di Palermo, mentre per agevolare le imprese ci sarà il potenziamento delle due Zone economiche speciali siciliane ( quella occidentale, che include parte del territorio del capoluogo e Trapani, e quella orientale, che ingloba Messina, Enna, Siracusa e una porzione di Catania) e per ridurre il divario sociale saranno realizzati asili e nidi in maniera capillare in tutta l’Isola.

Ferrovie. E' previsto l'intervento principale per l’alta velocità ferroviaria fra Palermo, Messina e Catania. Nel triangolo fra le tre città principali dell’Isola, lungo 318,6 chilometri, un progetto da 6,8 miliardi permetterà ai treni di raggiungere i 160 chilometri orari, con picchi di 200 in alcune tratte. Niente ponte né aeroporto intercontinentale prospettato dal Governo Musumeci né alla funivia Alcantara-Etna.

Per le isole minori sarano previsti sono 38 sistemi Iswec. Centraline che accumulano energia dalle onde del mare, così si potrebbe risolvere il problema dell’approvvigionamento elettrico e dell’impatto ambientale.

"Le previsioni rosee del Pil in Sicilia".  Per il Governo Conte il prodotto interno lordo dell’Isola, secondo la proiezione della bozza, aggiungerà un 4,67% per il 2021, un 5,35% per il 2022 e un 5,74% per il 2023, con una performance che supera di gran lunga la media italiana e anche tutte le altre regioni. Cescerenno anche i livelli occupazionali: l’accelerazione ipotizzata è del 3,2% nel 2021, del 3,8 nel 2022 e del 4,1 nel 2023. 

L'assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone - “Oggi che siamo alle battute finali dell’immaginifico ‘Recovery Plan’, appare davvero preoccupante leggere di come, in nessuna delle bozze circolate, compaia il Ponte sullo Stretto. Lo stesso per tante altre priorità strategiche individuate nel documento inviato a Roma dalla Regione Siciliana. Ma innanzitutto l’estromissione del Ponte, maturata fra slogan e vere e proprie prese in giro come il tunnel o la funivia dello Stretto, rappresenta certamente il più grave fra gli schiaffi inferti dal Governo Conte ai sogni e alle necessità della Sicilia e dell'intero Mezzogiorno d'Italia”.

Le parole dell’assessore alle Infrastrutture della Regione Siciliana Marco Falcone, commentando le bozze del ‘Recovery Plan’ circolate in vista dell'imminente approvazione da parte del Consiglio dei Ministri.

“Nel pieno della crisi pandemica epocale che stiamo vivendo - prosegue Falcone - gli investimenti miliardari del ‘Recovery Plan’ vengono dipinti da mesi come degni successori delle politiche keynesiane o del Piano Marshall, interventi entrati nella storia dell’Occidente. Bene, oggi purtroppo dobbiamo prendere atto della realtà: la Sicilia e il Sud saranno esclusi da una svolta di tale portata grazie a una precisa scelta politica del Governo Conte. Tra l’altro, fino a pochi giorni fa - ricorda l’assessore alle Infrastrutture - il presidente Nello Musumeci aveva tenuto una linea costruttiva, chiedendo al ministro Paola De Micheli di prevedere il Ponte nel Recovery Plan, o quantomeno, nel caso in cui veramente esistesse, un progetto di attraversamento stabile dello Stretto da realizzare in tempi rapidissimi. Purtroppo, nulla di tutto ciò”.

“Ci dispiace - aggiunge Falcone - che la Sicilia, ancora nel 2021, sia tagliata fuori dall’Alta velocità per un capriccio ideologico di Pd e Movimento 5 stelle. Ci auguriamo che, almeno in extremis, uno scatto di orgoglio (o d'amore) per l'Italia da parte di qualche componente della maggioranza - conclude l'assessore Falcone - possa fermare il compimento di questo delitto perfetto”.

Azione Sicilia, piano è sconfitta per classe politica siciliana - La bozza del Recovery plan discussa dal Consiglio dei ministri certifica la sconfitta della classe politica siciliana in termini di idee e peso politico” lo afferma Giangiacomo Palazzolo, membro del comitato promotore nazionale di Azione e sindaco di Cinisi.

“Nel ‘Piano nazionale di ripresa e resilienza’ messo a punto dal Governo Conte - sottolinea Palazzolo - non c’è il collegamento sullo Stretto di Messina che per mesi ha occupato il dibattito politico siciliano ma non ci sono neanche le fantasmagoriche opere contenute nella proposta messa a punto dalla giunta Musumeci”.

“E’ più che evidente che illustri esponenti siciliani della maggioranza di governo e l’intero centrodestra siciliano non abbiano colto l’importanza e la logica del Recovery ma in questo senso mi pare si siano allineati al basso livello di approfondimento del Governo Conte“. conclude l’esponente di Azione.