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12/12/2020 16:08:00

Caso Rostagno, al processo contro i falsi testimoni ascoltato l'ex dirigente Digos Pampillonia

 E' giunto alle battute finali il processo contro i testi che resero false testimonianze dinnanzi alla Corte d'Assise di Trapani nel corso del processo per l'omicidio di Mauro Rostagno. Dinnanzi al giudice monocratico Roberta Nodari, nell'ultima udienza, è comparso l'ex dirigente della Digos di Trapani Giovanni Pampillonia che è stato ascoltato in merito alla identificazione di Leonie Heuer Chizzoni convivente del generale Angelo Chizzoni che un tempo fu ai vertici dei servizi militari.

La donna è tra i dieci imputati. Pampillonia ha anche ricostruito l'operazione Codice rosso, ricordando di aver sentito due persone che sostenevano di conoscere i retroscena dell'omicidio del giornalista e sociologo, ossia Francesco Elmo, informatore dei servizi segreti, e il giornalista Sergio Di Cori. Quest'ultimo rivelò che Rostagno aveva scoperto un traffico d'armi da parte di militari che per i loro affari utilizzavano l'ex aeroporto di Chinisia. Un traffico che il giornalista avrebbe anche filmato anche se della cassetta non c'è mai stata alcuna traccia. Il prossimo 28 gennaio la requisitoria del Pm Sara Morri.

Per l'omicidio di Mauro Rostagno è stato condannato alla pena dell'ergastolo, con sentenza definitiva, l'ex boss di Trapani Vincenzo Virga, ritenuto il mandante dell'assassinio, mentre è stato assolto Vito Mazzara indicato come l'esecutore materiale del delitto. Non fu lui a far fuoco contro il giornalista mentre sii stava recando alla comunità Saman di contrada Lenzi, nel territorio di Valderice. Chi fu, allora, a far fuoco contro Rostagno? E perchè Vincenzo Virga non affidò l'incarico al killer per eccellenza, Vito Mazzara, appunto, puntando, invece, su un sicario che si fece esplodere il fucile in mano? La sensazione è che la verità sull'omicidio sia ancora in alto mare.