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03/01/2021 06:00:00

  Salemi. Duro attacco di Crimi alla politica del sindaco Venuti

Decisamente non e’ andata a genio a Francesco Giuseppe Crimi l'intervista del sindaco Venuti rilasciata a fine anno al nostro giornale.

Il bilancio positivo dell’anno appena concluso tracciato dal primo cittadino per l'anno 2020, per Crimi sarebbe del “tutto surreale e privo di ogni riscontro fattuale”.

Il capo dell’opposizione (così si qualifica) e’ lapidario!

“Abbiamo avuto una amministrazione assente in tutto, con un sindaco che non partecipa nemmeno ai consigli comunali”, dichiara senza se e senza ma.

Una condanna senza appello quella di Crimi, che, con un frasario colorito, sostiene che “fare il sindaco non significa mettere la fascia ogni qualvolta c'è una manifestazione pubblica, o farsi fare tanti articoli sui media che parlino di lui, significa invece stare in prima linea per risolvere i problemi della propria comunità”.

Il leader del movimento “Futuro”, poi elenca alcuni fatti che dimostrerebbero la fondatezza delle sue pesanti accuse.

A cominciare dal cosiddetto “caso maiali”, che ha dominato l'intero 2020, e che ne sarebbe l’esempio più eclatante.

Nulla è stato fatto dall'Amministrazione Comunale per la tutela dei propri cittadini, e oggi, ribadisce il candidato del centro destra sconfitto da Venuti alle ultime amministrative, “si prospetta la peggiore soluzione che, come al solito, si attribuisce a responsabilità altrui”.

Ma non si esaurisce qui il suo voluminoso cahier de doléance.

Il centro storico sarebbe “abbandonato a se stesso, ai cani randagi e al degrado e le case ad un euro altro non sono che fumo negli occhi, utile solo a nascondere la triste realtà di una politica incapace della sua valorizzazione”.

Crimi e’ invece convinto che “se non si rende accogliente, vivibile, fruibile e ricco di servizi” il centro storico, nessuno sarà disponibile ad investire un centesimo.

Altro punto dolente la politica culturale posta in essere dall’Amministrazione.

Vengono addirittura bollate come “drammatiche ”alcune scelte operate dalla giunta Venuti.

Come quella di volere impiegare lo storico Collegio dei Gesuiti a sede di uffici comunali, oppure utilizzare il restaurato ex convento dei Padri Riformati come sede delle associazioni, e per non parlare, infine, della Biblioteca Comunale alla quale ormai si accede solo per appuntamento.

Ma e’ tutta la politica dell'amministrazione Venuti ad essere contestata, colpevole, a suo dire, non solo di non “ valorizzare il proprio patrimonio storico, artistico”, ma di “sminuirlo nei migliori casi, e usarlo per l'ordinaria amministrazione”.

E giù un altro elenco di presunte scelte sbagliate.

A cominciare da quella di effettuare nuovi lavori, con finanziamento regionale per oltre un milione di euro, nuovamente sulla via Duca degli Abruzzi.

Il motivo? Anche se il nuovo progetto ha per oggetto la messa in sicurezza di questa via, ciò non consentirebbe di potere arrivare in sicurezza da Piazza Santo Stefano a Piazza Dittatura,  nonostante la spesa complessiva di oltre 2 milioni di Euro.

Essa rimarrebbe lo stesso impraticabile. Un fatto grave, trattandosi della storica e principale via di accesso alla città.

La verità, secondo Crimi, e’ che le poche opere realizzate sono fine a se stesse e “nulla” si fa per renderle fruibili e visitabili.

L’elenco continua con la piazza Santo Stefano, dove ci sono ancora le transenne e il teatro Carmine che è abbandonato e con Mokarta per il cui sito “ci si vanti di programmare il rifacimento della strada di accesso dopo sei anni di amministrazione”.

Di una sola cosa Francesco Giuseppe Crimi si reputa soddisfatto.

Del fatto che, dopo mesi di dura opposizione, e dopo aver chiesto l'intervento del Prefetto e della Corte dei Conti, finalmente si è compresa la straordinarietà dei debiti fuori bilancio, precedentemente considerati dall'amministrazione quasi come un sistema ordinario di pagamento.

Per il resto, un quadro a fosche tinte.

Le conclusioni a cui arriva sono deprimenti. Una amara realtà circonderebbe la città di Salemi.

Da qui il suo invito rivolto alla cittadinanza a prenderne consapevolezza, diversamente, e’ la sua conclusione, “ non si potrà avere un vero processo di crescita economica, culturale e sociale di Salemi”.

Franco Ciro Lo Re