Diventerà Bellissima Giovani chiede al Governo di incrementare le risorse del Recovery Plan destinate a giovani e politiche del lavoro. Ecco la nota.
L’Italia è chiamata a presentare alla Commissione Europea il “Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza” (PNRR) entro il 30 aprile 2021. Si tratta del programma di investimenti del Next Generation EU, strumento pensato per rispondere alla crisi pandemica provocata dal Covid-19.
Nelle bozze trapelate nei giorni scorsi la voce “Giovani e politiche del lavoro” vede un’allocazione di risorse intorno all’1,4% dei 196 miliardi del Recovery Plan. Nello specifico 1,9 miliardi sono attribuiti a Politiche Attive e Formazione per Occupati e Disoccupati e 0,9 miliardi al Servizio Civile Universale, per un totale di 2,8 miliardi di euro.
La Francia ha allocato 15 miliardi di euro sui giovani e sulle politiche giovanili. Il Portogallo, che riceverà soltanto 31 miliardi di euro in totale, ha destinato 2,7 miliardi (8,7%) alle politiche giovanili. La Spagna investirà il 17,6% dei fondi disponibili su istruzione, formazione e lotta alla disoccupazione.
Nonostante in Italia la disoccupazione giovanile valga il doppio della media europea (rapporto OCSE 2019), nonostante in Italia la spesa per le Politiche Attive sia tra le più basse in Europa, nonostante in Italia il 23,4% dei giovani tra i 15 e i 29 anni non studia e non lavora (Istat 2018), nonostante circa 130 mila italiani abbiano lasciato l’Italia nel 2019, il Governo ha deciso ancora una volta di tarpare le ali a tutti quei giovani che hanno deciso di investire sul proprio Paese per costruire qui il proprio futuro.
Manifestiamo tutta la nostra disapprovazione nei confronti di una programmazione che mortifica il presente ed il futuro del nostro Paese!
Per noi giovani, dimenticati ancora una volta da logiche politiche di sopravvivenza e non di lungimiranza, queste risorse rappresentano la vera occasione per innescare un circolo virtuoso caratterizzato da istruzione, formazione, ricerca, competenze, know-how e lavoro.
Siamo e saremo sempre lontani dalle logiche di mero assistenzialismo a cui ci ha abituato il governo Conte, vogliamo credere nel nostro percorso formativo e professionale, abbiamo voglia di futuro!