“Lo stato di emergenza a causa del Covid-19, prorogato fino al prossimo 30 aprile, sta consentendo alla Protezione Civile nazionale di far fronte alla carenza di personale sanitario, in particolare medici ed infermieri, attraverso l’emanazione di bandi per il reclutamento di tali figure da destinare agli ospedali ed alla medicina territoriale.
Migliaia di infermieri e medici accettano gli incarichi per i quali la Protezione Civile garantisce un trattamento economico superiore ai livelli normali riconosciuti dalla sanità privata, tanto da determinare una fuga di personale sanitario. Tale situazione sta riducendo il personale finora utilizzato, anche attraverso convezioni tra il pubblico e il privato, per l’assistenza domiciliare integrata che va garantita con prestazioni specialistiche e socioassistenziali.
Auspico che il Governo Musumeci autorizzi le aziende sanitarie private a poter assumere, in linea con quanto già previsto dalle misure emergenziali nazionali, nuovo personale medico e paramedico anche tra i neo laureti non specializzati e tra gli studenti degli ultimi anni di medicina, infermieristica e professioni sanitarie, in modo da poter garantire adeguatamente le prestazioni per le quali la Sanità pubblica regionale fa affidamento al settore privato. Ciò si rende necesario vista la difficoltà degli stessi soggetti a reperire e mantenere in servizio per l’assistenza domiciliare integrata il proprio personale, mentre aumenta la richiesta di prestazioni domiciliari da parte dei competenti distretti sanitari delle Asp per i pazienti aventi diritto. Inoltre faccio appello all’assessore per la Salute, Ruggero Razza, affinché dia disposizioni ai dirigenti delle Asp per strutturare per via telematica l’adeguato e competente addestramento dei familiari e caregiver in modo da ridurre il tempo delle prestazioni domiciliari, in attesa che nuovo personale possa essere assunto in deroga. Infine, nei bandi di reclutamento si preveda che vi possano partecipare anche i giovani laureati delle Facoltà di medicina, infermieristica e delle professioni sanitarie delle Università straniere o a fine ciclo degli studi accademici presso gli stessi atenei”. Lo afferma Eleonora Lo Curto, capogruppo dell’Udc all’Assemblea regionale siciliana, che sul tema ha presentato una mozione a Sala d’Ercole.