Cosa succederebbe se il Dio della comunicazione potesse scendere sulla terra e vedere come l’umanità la sta utilizzando?
L’idea – geniale – è venuta alla scrittrice Maria Chiara Piazza che, dopo gli studi classici ed esperienze lavorative nel settore, ha affrontato un tema caldo come quello della comunicazione attraverso la narrativa.
Hermes, il dio della comunicazione, è arrabbiato per il modo in cui, attraverso gli efficienti strumenti contemporanei, gli uomini si scambiano le idee diffondendo, spesso, concetti non veritieri. Per questo motivo, deluso e nauseato, è intenzionato a porre fine alla popolazione umana.
Protagonista del libro è proprio lui, Hermes, Il signore della comunicazione, che dà il titolo al romanzo. E, dalle pagine della Piazza, si riesce perfettamente a immaginare questo personaggio esile e anziano, accompagnato dal suo caduceo e dal suo fedele gallo, in preda alla disperazione, tanto da voler sterminare il pianeta.
Numerosi sono gli argomenti trattati e dai quali, oggi giorno, nessuno può sentirsi escluso. Ne è esempio la scena di un personaggio che lancia dal balcone il suo cellulare per distruggere ciò che esso rappresenta. Ci sono, anche, i ragazzini che si fanno condizionare dalle sfide mortali proposte in rete da perversi sconosciuti e altre interessanti sotto trame che mostrano uno specchio della realtà in cui viviamo.
Lo stesso Hermes ci avvisa che la connessione non è sempre comunicazione.
E Nuria dice al fidanzato youtuber: «Le notizie sul web sono…come ti posso dire? “Smaltate”, ricoperte di un colore glamour che ti sa attrarre, capisci?»
Dunque, perché si preferisce la realtà virtuale a quella reale? Perché, nonostante dietro alla velocità di diffusione delle false notizie ci sia la chiara volontà di spargere odio, esse risultano comunque credibili?
Tra app di incontri, fake news, video virali, tweet di coppie vip e atti di bullismo, la narrazione scorre piacevole e intriga il lettore fino all’ultima pagina. Lo stile è colto e l’ironia è una gradita costante.
Riuscirà l’umanità a salvarsi dall’ira funesta del Signore della comunicazione?
O dovrà, piuttosto, salvarsi da sé stessa?
Al Signore della comunicazione la risposta finale.
Sabrina Sciabica