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01/06/2021 08:23:00

Trent'anni di diritti per l'infanzia. Trapani, Salemi e Gibellina si illuminano di blu

 L’iniziativa è partita congiuntamente dall’Associazione dei Comuni (ANCI) e dall’UNICEF provinciale di Trapani, presieduta da Mimma Gaglio, che non perde occasione per rinnovare il suo impegno a favore dell’Infanzia.


Per la verità, non tutti i comuni della provincia hanno risposto all’appello con la stessa sensibilità. Distratti dalle solite inconcludenti beghe politiche?

Quando si tratta dei diritti, e in modo particolare di quelli dell’Infanzia, non ci dovrebbero essere “distrazioni” di altra natura o impacci burocratici.

Ma tant’è. Non siamo forse nella provincia nella quale sopravvive un ceto politico che non riesce nemmeno a difendere un aeroporto, oppure l’integrità delle coste da scarichi fognari non depurati, o i boschi dagli attacchi stagionali di criminali senza scrupoli?

Non aspettiamoci voli d’aquila, quindi. Al massimo, i salti delle quaglie.
In fondo non si trattava di celebrare il trentennale della Convenzione per i diritti dell’ Infanzia approvati dall’Onu? Manifestazioni che non danno voti.
Sono stati solo quattro i comuni ad aderire all’appello congiunto Unicef-Anci.

Castelvetrano, con un tavolo tecnico per discutere  sui diritti  dei bambini  e adolescenti, mentre,  per dare maggiore risalto alla ricorrenza, Trapani, Salemi e Gibellina hanno voluto illuminare di blu un monumento significativo della loro città.

A Trapani il blu ha avvolto la Torre di Ligny, a Salemi il Castello normanno –svevo e a Gibellina la Città  di Tebe di Pietro  Consagra.


L'iniziativa ha avuto lo scopo di porre all’attenzione dell’agenda politica il mondo dei bambini e degli adolescenti per tentare di stimolare e accrescere nelle comunità locali la consapevolezza del ruolo fondamentale che le amministrazioni  comunali dovrebbero svolgere nel dare piena attuazione alla Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza ( nota come “Convention on the Rights of the Child – CRC”) approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel lontano 20 novembre 1989 e ratificata dall'Italia il 27 maggio 1991 con la Legge n. 176.

Dal 1989, la Convenzione è divenuta il trattato in materia di diritti umani con il più alto numero di ratifiche: oggi sono 196 gli Stati che si sono vincolati giuridicamente al rispetto dei diritti in essa riconosciuti. Il documento è stato elaborato armonizzando differenti esperienze culturali e giuridiche, dopo quasi un decennio di lavori preparatori.

Ma quanti dei politici, sindaci, consiglieri comunali eletti spesso con una messe di voti nei nostri comuni, ne sono a conoscenza?

Lo scopo dell’iniziativa è stato appunto di verificare la disponibilità alla collaborazione con le comunità interessate per sviluppare la coscienza dei diritti dei minori.

Esigenza che si è fatta ancora più stringente di fronte alle nuove povertà emerse drammaticamente con l’emergenza pandemica.

Difficoltà senza dubbio di carattere economico, ma anche esistenziali. Accresciute spesso ad una povertà culturale ed educativa di cui non sarebbero esenti taluni docenti non sempre attrezzati culturalmente a fronteggiare sia la prolungata didattica a distanza si i conseguenti disagi da essa provocata.

Sono tanti gli episodi che ci vengono raccontati di questo periodo, indicativi di un persistente malessere, che si traduce spesso in un contagioso “nervosismo” tra i soggetti della comunità scolastica..

Che ha portato alcuni docenti ad intervenire con “note”, “rimproveri”, non sempre appropriati, nei confronti di ragazzi che inconsapevolmente hanno manifestano il loro disagio con una innocente irrequietezza fatta di risatine, ammiccamenti, distrazione.

Nulla di grave, a cui però non si dovrebbe rispondere con atteggiamenti supponenti e esageratamente repressivi.
Da qui, la necessità della presenza della figura professionale di uno psicologo, oggi più che mai.
Cosa non sempre richiesta e non sempre “accettata” da taluni, considerata come una invasione di campo.
Non deve stupire invece il gradimento da parte dalle scolaresche!
Gli effetti negativi di certa tensione che si registra in alcune aule scolastiche ricadono inevitabilmente solo sugli adolescenti.


La presenza dello psicologo viene da loro vissuta con un senso di “liberazione”, li fa sentire più leggeri e disponibili a “confessioni liberatorie”. Ogni mezzo è buono per trasmettere, anche tramite letterine il loro “SOS” esistenziale.


Consapevole della pesantezza del momento, già per il prossimo anno scolastico l’ Unicef Trapani sta studiando una serie di interventi in tutta la Provincia, in favore dei minori e delle scuole.


Intanto, la Giunta e il Consiglio comunale di Gibellina hanno voluto  esprimere  la loro attenzione  in modo più tangibile distribuendo nelle scuole della cittadina una locandina e le brochure  messe a disposizione  dall'Unicef  dando in questo modo   anche con un contributo  alla Campagna promossa da Unicef  Italia  e il Comitato Unicef di Trapani " Un Vaccino  anticovid  19 per tutti ".

La campagna di raccolta  fondi a sostegno del programma COVAX, lanciata dall’Unicef, sta avendo un positivo riscontro, grazie alla quale saranno distribuiti milioni di vaccini anti COVID 19 in quei Paesi che, altrimenti, non avrebbero modo di vaccinare le persone più deboli e i bambini in particolare.

Tutti  possono contribuire  anche con donazione  di pochi euro, Azuebde, associazioni,  Enti del terzo settore.
E’ semplice: basta collegarsi a questo  link e cliccare "DONA ANCHE TU".
Per ulteriori  informazioni  inviare una mail al seguente  indirizzo comitato.trapani@unicef.it.
Nelle  foto, che a lato pubblichiamo, i monumenti illuminati:
Salemi, Il Castello normanno svevo- Gibellina, La Città  di Tebe  di Pietro  Consagra Trapani, Torre di Ligny.

 

Franco Ciro Lo Re