Silvio Berlusconi sta bene, la malattia lo ha frenato nella discussione politica attuale ma è tornato a parlare di azioni da mettere in campo e di asse da rafforzare.
A livello nazionale non passa la linea, voluta da qualche azzurro, di lasciare fuori la Lega dal centrodestra, Berlusconi anzi rilancia. Del resto Matteo Salvini ha moderato sui social i toni, ammorbidito la linea politica, piccoli passi verso una moderazione che è apprezzata dai forzisti. Cerca di riconquistare terreno e voti, al Sud è Giorgia Meloni a strappare consensi alla Lega e balza in avanti in percentuale.
Il partito di Berlusconi fa i conti con le continue emorragie di parlamentari che si spostano verso altri contenitori, rilanciare creando una casa nuova è quello che il Cavaliere vorrebbe fare. Il nome c’è “Salva Italia”, una fusione di sigle che vede Lega e Forza Italia in prima linea insieme a Fratelli d’Italia, il leader della coalizione sarà proprio Salvini. Una mossa che stopperebbe quella di Giovanni Toti che ha dato vita al contenitore “Coraggio Italia” guardando verso il centro.
Ai moderati guardano tutti, come fossero la salvezza di ogni elezione, ma non è sommando gli atomi che i partiti possono salvare se stessi.
Salvini ha deciso di andare verso il centro, trova l’apertura in Berlusconi, incontra a Roma dell’UDC di Lorenzo Cesa e Antonio De Poli, poi un colloquio con Pier Ferdinando Casini, il suo nome circola come prossimo presidente della Repubblica, un nome che manda avanti anche Matteo Renzi.
La battaglia importante si gioca con le elezioni regionali, la Sicilia è un laboratorio, gli incontri sono tanti. Lo stesso Saverio Romano, ex Ministro, non ha remore nel sostenere che se la Lega entrerà nel Ppe allora si potrà iniziare a discutere. C’è un nome diverso per la presidenza della Regione, ed è quello di Nino Minardo, attuale coordinatore regionale della Lega, ex forzista, petroliere di Modica.
I Minardo sono vicinissimi a Raffaele Lombardo ma allo stesso tempo il coordinatore leghista ha ottimi rapporti con Gianfranco Miccichè, che nelle ultime interviste non ha dato per scontata la candidatura dell’uscente governatore Nello Musumeci. Si lavora dietro le quinte per Minardo presidente, lo fanno quelli dell’Mpa e anche altri partiti che con i loro voti sono decisivi per l’elezione del nuovo presidente.
La domanda che bisognerebbe farsi è: la Lega in Sicilia chi è? Sono per la maggior parte ex forzisti che avevano e hanno un dialogo serratissimo con tutto il mondo dei moderati.