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17/06/2021 08:29:00

Caso Esa, esposto all'Ispettorato del lavoro

 Continua la battaglia del sindacato Fsi-Usae in seno all’Ente di Sviluppo Agricolo siciliano.

Il sindacato, infatti, ha inviato un “esposto-denuncia” all’Ispettorato del Lavoro di Palermo chiedendo che questo “intervenga con estrema urgenza” affinché si “ponga fine alla negazione dello stato di diritto in essere all’E.S.A. sulla materia contrattuale e che, senza ulteriori indugi, sia definito l’iter di riclassificazione del personale E.S.A. verso le posizioni giuridiche ed economiche del CCRL, in conformità ai doveri ed obblighi di legge ed a compiere tutti gli atti necessari per la risoluzione delle problematiche contrattuali del personale del comparto non dirigenziale dell’Ente anche alla luce della mancata applicazione ed estensione economica del nuovo contratto regionale 2016/2018 già pubblicato sulla GURS del 24 maggio 2019 già applicato ed esteso a tutto il personale dell’amministrazione regionale ed enti collegati ad eccezione del personale dell’Ente di Sviluppo Agricolo in servizio stante la su esposta conclamata negazione del diritto contrattuale”.

Fsi-Usae ritiene, inoltre, “opportuno ravvisare che la equiparazione / parificazione del personale E.S.A. con l’omologo personale dell’amministrazione regionale è stata già certificata con il D.P.R.S. N° 274/09, decreto quest’ultimo che in forza di legge risulta ancor oggi vigente ed incontrovertibile quale strumento di contenimento della spesa regionale di cui all’art. 31 l.r. 6/97 che non può essere eluso né tanto meno modificato e/o stravolto”. Nel documento a firma di Diego Renda, dipendente Esa e coordinatore del sindacato Fsi-Usae, si afferma che tale “vergognosa inerzia dell’Ente, che ancor oggi persiste, sul procedimento in questione è qualificabile certamente alla lesione di interessi costituzionalmente garantiti i quali, a loro volta, riverberano i relativi effetti negativi e lesivi nei confronti del personale dell’Ente che invoca il riconoscimento di diritti soggettivi propri sanciti dalla Costituzione (c.d. diritto contrattuale) consacrati, nel caso di specie, dalle norme emanate dal Governo Regionale con la deliberazione n. 400/2012”. “In questi anni – si prosegue - il comportamento omissivo delle pregresse amministrazioni E.S.A. ed altresì dal C.d.A. in carica riguardo le prescrizioni contrattuali formalizzate all’art. 9 comma 3 del nuovo Regolamento di Organizzazione dell’Ente, è lesivo dell’art. 2 della Costituzione che fissa il diritto al rispetto della personalità dell’uomo nella complessità ed unitarietà delle sue componenti nelle varie sedi o formazioni sociali di svolgimento, concretante di per sé una posizione di diritto soggettivo”.