Si è difeso per quasi due ore e mezzo, in Tribunale, un 49enne marsalese (G.L.) processato con l’accusa di avere violentato la nipote minorenne per almeno sei anni.
L’uomo ha affermato di essere innocente. E che i fatti che gli vengono contestati non sono mai accaduti. Teatro dei fatti sarebbe stata un’abitazione del centro cittadino.
Secondo l’accusa, il presunto “zio-orco” avrebbe ripetutamente abusato sessualmente della nipote (la figlia della sorella) sin da quando questa aveva undici anni. Un incubo che per la giovane, che adesso ha 25 anni, sarebbe finito intorno ai 17 anni. Il procedimento penale scattò quando la vittima, qualche tempo dopo avere raggiunto la maggiore età, trovò la forza di confidarsi con la madre, raccontando quanto aveva dovuto subire e sopportare. Dopo lunga riflessione, quindi, si decise di sporgere denuncia. La giovane ribadì le sue accuse davanti al gip Parrinello il 6 maggio 2017 nel corso del primo “incidente probatorio”. Allora, rispondendo anche alle domande del pm Volpe, la ragazza raccontò gli abusi di cui sarebbe stata vittima. In aula, erano presenti anche il difensore dell’imputato, l’avvocato Chiara Bonafede, e i due legali della “parte offesa”, gli avvocati Giovannella Maria Licari e Salvatore De Blasi.