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24/06/2021 07:00:00

Marsala, ira e immobilismo in consiglio comunale

L'ira del pelide Achille. È quella che tutti conosciamo avendo studiato l'Iliade di Omero insieme all'altro suo capolavoro l'Odissea.

Le reminiscenze scolastiche rammentano che nella fattispecie "pelide" sta ad indicare il patronimico del tutore di Patroclo, il cui rapporto dalla cultura greca era definito "pederastia pedagogica",praticamente il cognome paterno. L'iracondo nostrano si è palesato nei giorni scorsi a Sala delle Lapidi durante il consiglio comunale, che udite udite ha eletto il garante della disabilità dopo quasi tre anni.

È Andrea Marino eletto nella lista civica Marsala città punica-Psi-Via, ex presidente del consiglio di Petrosino, il cui referente politico è l'assessore Arturo Galfano. Intervenendo alle comunicazioni e rivolgendosi al vicesindaco unico presente in aula, Marino afferma testuali parole :" chi si alza la mattina dirige la baracca" e continua "forse voi assessori non uscite dalla casa comunale, ma noi che viviamo il territorio, siamo consapevoli che se si rivotasse domani, nessun cittadino rischierebbe ridandoci il voto". Si cerca di riportare fedelmente le parole del consigliere, pittoresco nelle sue esternazioni. "Se non cambieremo registro non mangeremo neanche il panettone di Natale ".

Ma non è tutto, riferisce che è una sua convinzione quando asserisce: "sono convinto che ci scioglieranno". Come, quando e perché resta un mistero, anche se lo stesso afferma che difficilmente si è sbagliato.

Che a questo gioco al massacro: "io non ci sto" -Scalfari docet-, che lui tutti i colleghi di maggioranza e opposizione non possono più deambulare. Che poi i cittadini chiedono poco" strade senza erbacce, percorribili, gestione dei rifiuti e illuminazione pubblica funzionante", non progetti faraonici. Dopo il palcoscenico è il proscenio totalmente dell'ira Marino: "non è possibile che un Comune che fa ridere, di quattro gatti -Petrosino- abbia 50 persone che lavorano, puliscono, un cartellone canoro estivo importante". Parla, sempre Marino, dell'immobilismo dell'amministrazione Grillo che è "ingiustificabile", a Ruggieri dice "Mezzapelle - dirigente in comando - parla solo con lui, ogni tanto risponde a qualche telefonata ed aggiunge che fare il sindaco è diverso dall'onorevole, che se l'andazzo è questo, la soluzione sono le dimissioni" ed è disposto ad occupare l'aula. Poi Sturiano come il fratello Grimm minore ricorda a Marino che per motivi di salute non può agitarsi e che le aspettative sulla giunta vigente erano altre.

Ovviamente il dibattito si occupa anche della pista ciclopedonale della Spagnola, menzionata dal Marino come ennesimo vulnus. Il presidente appoggiato da Rodriquez indica al vicesindaco la via Vaiarassa come elemento di supporto alla viabilità. Ferrantelli è drastico e vorrebbe abolirla. La rabbia di Sturiano sì è abbattuta sull'ex sindaco Di Girolamo reo di averlo citato e di dare lezioni su tutto, quando durante la sua sindacatura non si è confrontato con l'assise.

Chi sarà il destinatario dell'ira del pelide Achille? La prossima volta cercasi disperatamente, possibilmente, un sindaco. Si propone Giacalone, amministra bene, Marino dixit.


Vittorio Alfieri