Il tempo è galantuomo. Lo dice in una nota stampa Giuseppe Ciminnisi, coordinatore nazionale dei familiari di vittime innocenti di mafia dell’associazione “I cittadini contro le mafie e la corruzione”, dopo aver appreso la notizia del rinvio a giudizio dell’ex pentito Vincenzo Calcara.
L’udienza preliminare contro Calcara, come abbiamo scritto venerdì scorso su Tp24, è stata fissata per il prossimo 13 settembre, in cui sarà chiamato a rispondere del reato di calunnia e
diffamazione contro il pm di Caltanissetta Gabriele Paci, oltre che per diffamazione nei confronti dell’avvocato Fabio Trizzino, legale dei figli del giudice Paolo Borsellino.
Questo rinvio a giudizio, secondo Ciminnisi, “non è altro che la conferma di un tentativo posto in essere da parte dell’ex pentito di aver voluto interferire pesantemente nel processo tenutosi a Caltanissetta contro Matteo Messina Denaro, poi condannato per le stragi di Capaci e via D’Amelio”.
“L’accoglimento da parte del Gip di Catania, dott.ssa Simona Ragazzi, della richiesta di rinvio a giudizio depositata dal Pubblico Ministero, dott. Francesco Giuseppe Puleio – scrive ancora Ciminnisi - rappresenta un ulteriore passo avanti per rimuovere le ombre che l’ex pentito aveva gettato sull’operato dei magistrati di Caltanissetta e sulla correttezza dell’avv. Trizzino, nonché, voglio sperare, il punto di partenza che permetta di comprendere quali fossero le ragioni per le quali Calcara ha tentato in ogni modo di interferire sul processo a Matteo Messina Denaro”.
Infine, in nome dei familiari delle vittime innocenti di mafia che rappresenta, Ciminnisi ha ribadito la sua solidarietà e vicinanza al dottor Paci, all’avvocato Trizzino e alla famiglia Borsellino “costretti a dover subire attacchi vili e inqualificabili da parte di soggetti le cui finalità non sono mai state chiare”.
Il pm Gabriele Paci, nel corso della sua requisitoria al processo che ha portato alla condanna all’ergastolo di Matteo Messina Denaro (accusato di essere tra i mandanti delle stragi in cui furono uccisi i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino) aveva definito l’ex pentito un “inquinatore di pozzi” ed un “collaboratore di giustizia eterodiretto”.
Non si può fare a meno di chiedersi per conto di chi Calcara inquinerebbe i pozzi.
Ma non è escluso che questo processo per calunnia e diffamazione potrebbe indirettamente fornire qualche indizio.
Egidio Morici