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02/07/2021 06:00:00

Marsala e i rifiuti: il bagno di realtà del Sindaco Grillo 

 Il Sindaco di Marsala, Massimo Grillo, sta capendo giorno dopo giorno sulla sua pelle ( e su quella dei cittadini) una cosa che abbiamo scritto già, facili profeti, nei primi giorni dopo la sua elezione plebiscitaria a primo cittadino: fare il Sindaco è un mestiere, mestiere difficilissimo, e c’entra poco con la politica. Marsala, poi, è una città ingovernabile, soprattutto se si pensa di farlo a colpi di nomine e consulenti, tavoli tecnici e con una estenuante concertazione, come se tutto fosse roba da oratorio.

Siamo passati da un Sindaco che aveva il piglio e l'affabilità di un amministratore di condominio, ad uno che ha invece il tono del priore della confraternita.  Non è un caso se l’ultimo video proposto dalla sgangherata macchina di propaganda del Sindaco, con il solito tono parrocchiale, la musica di sottofondo come alla prima comunione, ha un messaggio biblico: “Non abbiate paura”. Frase cara a Giovanni Paolo II, che è un riferimento per Grillo quanto lo è Javier Zanetti per me. 


“Non abbiate paura” dice il Sindaco Grillo, scomodando il fu Santo Padre. E come insegna il teorico di “Non pensare l’elefante” (se mi dici non pensare all’elefante, io penso all’elefante), se il Sindaco della mia città mi dice di non avere paura, la paura viene. Di cosa starà parlando il Sindaco Grillo di così spaventevole: della mafia, del Covid, di una nuova infornata di consulenti? No. Parla di rifiuti.

Perché ha scoperto che a Marsala così non si può andare avanti, che in molti non pagano le tasse, che in tantissimi sporcano e non fanno la differenziata.

Insomma, ha scoperto cosa significa fare il Sindaco.

E si è accorto, ad esempio, che 9000 marsalesi non hanno neanche ritirato mai, nemmeno per sbaglio, i mastelli per la differenziata.

Siccome la colpa è sempre di chi c’era prima, Grillo dice che il dato era tenuto nascosto dalla precedente amministrazione. Posso dire che non è vero. Perché c’ero. E la scorsa amministrazione stava sulle balle a tutti anche per questo: perché aveva cominciato ad incrociare i dati delle varie utenze e aveva scoperto fior di abusivi a Marsala, gente che aveva seconde e terze case con piscina ma che mai si era sognata di pagare la tassa sui rifiuti.

Con masochismo tipico del centrosinistra, quell’amministrazione aveva cominciato a mandare gli avvisi ai morosi e ai “fantasmi” proprio alla vigilia delle elezioni. Sapevano come farsi male, i ragazzi.  Ricordo che il vice sindaco di allora, Agostino Licari, parlò con noi in radio del dato di "una famiglia su tre che non ha ancora ritirato i mastelli”. E sono quei 9000 marsalesi dei quali Grillo si accorge solo adesso (in realtà sono 5000 famiglie, molti sono doppioni ...). 

Peccato, se ne poteva accorgere in campagna elettorale. Era un dato noto. Lo sapevamo, avrebbe dovuto saperlo. Ecco perché fare il Sindaco è diverso da fare politica. Perché in campagna elettorale Grillo ha promesso mirabilie sui rifiuti (vabbè, ha promesso pure affari d'oro con il Qatar, e che l'ospedale di Marsala non sarebbe mai stato chiuso ...) e invece la città è più sporca di prima. Avrebbe potuto dire ai tempi: daremo la caccia ai morosi, a costo di essere impopolari. Sapeva l'andazzo, come lo sapevano tutti coloro che hanno a che fare con la cosa pubblica a Marsala. Chissà in quanti l’avrebbero votato.

9000 marsalesi incivili fino alle elezioni di Ottobre erano 9000 voti potenziali per il candidato Grillo. Ora invece, il Sindaco Grillo si accorge di una verità che il politico Grillo gli ha nascosto.

Benvenuto nel mondo reale.

Giacomo Di Girolamo