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06/07/2021 09:21:00

 Marsala – Quattro persone assolte da tentata violenza privata con arma da fuoco

 Non fu commessa alcuna violenza. E’ quanto ha sentenziato il giudice monocratico Mariaserena Barcellona, che ha assolto quattro marsalesi accusati di questo reato, aggravato dall’uso di arma da fuoco.

Secondo l’accusa, avevano minacciato (uno di loro con pistola in pugno) il 53enne Girolamo Marino intimandogli di “lasciare Marsala entro ventiquattro ore”, allo scopo di non fargli vendere ad altri l’abitazione dei genitori, ereditata insieme al fratello Filippo Marino.

I fatti sono del dicembre 2017. Il presunto ricatto, sempre secondo l’accusa, fu commesso in ambito familiare. Al 45enne Giuseppe Aleci, fratello di Giulia Aleci, 40 anni, moglie di Filippo Marino, fratello della presunta vittima, era stato contestato di avere impugnato l’arma da fuoco contro Girolamo Marino. L’ipotesi era quella che Giuseppe e Giulia Aleci volessero far acquistare l’abitazione contesa ai propri genitori. La conseguenza è stata quella di finire sotto processo insieme ad Alessandro Battista Manoguerra, di 42 anni (accusato di avere estratto da tasca la pistola e averla passata Giuseppe Aleci), e a Leonardo Pipitone, di 39.

A difendere i due Aleci è stato l’avvocato Salvatore Fratelli, mentre legale di Manoguerra e Pipitone è stato Vito Daniele Cimiotta. Nel processo, i due difensori sono riusciti a dimostrare che non è stato commesso reato. Nella sua denuncia, Girolamo Marino scrive che gli atti minacciosi posti in essere dai quattro erano finalizzati a farlo ritornare in Svizzera senza potere concludere la vendita, con trattative pare già in dirittura d’arrivo, della casa ereditata dai genitori insieme al fratello, Filippo Marino. Ed è proprio quest’ultimo che si è trovato nella posizione più imbarazzante. Da un lato, infatti, c’era il fratello accusatore e dall’altro la moglie, Giulia Aleci, imputata. Ai quattro si contestava di avere, in concorso fra loro, usato “violenza consistita nell’aggredire verbalmente Marino Girolamo e nel puntare contro quest’ultimo un revolver, intimandogli di lasciare la città entro 24h, anche al fine di farlo desistere dal proposito di vendere a terzi l’abitazione ricevuta in eredità dai genitori”. L’azione contestata ai quattro, comunque, non produsse alcun effetto.